Eurozona/ Messi a punto i dettagli del Fondo di stabilizzazione


Bruxelles, 18 mag. (Apcom)
– L’eurogruppo di ieri a Bruxelles, cominciato attorno alle 18 e finito oltre la mezzanotte, ha messo a punto una serie di dettagli sul funzionamento del piano di stabilizzazione finanziaria dell’Eurozona, facendo notevoli passi avanti verso la sua rapida concretizzazione, anche se sarà necessaria almeno un’altra riunione, convocata del presidente Jean-Claude Juncker per venerdì prossimo, per completare il cantiere. Secondo diversi osservatori, proprio la mancata definizione di questi dettagli la settimana scorsa era stata intepretata dai mercati, dopo la prima giornata di euforia, come un segnale che i responsabili dell’Eurozona non intendessero davvero far seguire i fatti e “soldi veri” all’annuncio a effetto sul programma da 750 miliardi di euro (un impressionante ‘trilione’ di dolari, per gli americani) per bloccare il ‘contagio’ della crisi greca. Soprattutto da questa sfiducia dei mercati sarebbero dipesi la caduta delle borse e il rapido indebolimento dell’euro.

La riunione dell’eurogruppo, ha riferito il ministro delle Finanze francese Christine Lagarde nella sua conferenza stampa conclusiva, è servita a “concretizzare giuridicamente l’accordo intergovernativo raggiunto all’Ecofin del 9 maggio”, che prevedeva uno ‘special purpose vehicle’ (Spv) dotato di 440 miliardi di euro, messi dagli Stati membri, per garantire le emissioni di titoli sul mercato con cui acquistare i bond dei paesi a rischio.

Ieri, pêr cominciare, lo ‘special purpose vehicle’ è stato battezzato con il suo nome ufficiale: si chiamerà Efsf, European Financial Stabilisation Facility (Fondo europeo di stabilizzazione finanziaria), come hanno riferito Juncker e il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, spiegando che si tratterà di un’entità giuridica di diritto privato, stabilita a Lussemburgo, di cui gli Stati membri saranno gli azionisti e che avrà “un amministratore per ogni Stato membro. La Commissione europea avrà lo statuto di osservatore, e non di azionista.

Durante la riunione dei ministri finanziari, ha spiegato poi Christine Lagarde , “si è parlato della struttura legale del Fondo, dell’accordo fra gli azionisti, degli amministratori e del direttivo, della legge applicabile, del modo di funzionamento, confermando la dotazione di 440 miliardi di euro per le garanzie di emissione”. Una buona parte della discussione è stata dedicata al tetto delle garanzie per ogni paese che facesse richiesta di ricorrervi. Si è parlato, inoltre, della ‘governance’ e del meccanismo di attivazione del Fondo. “I legali – ha continuato Lagarde – saranno designati da domani (oggi, ndr), mentre la Banca europea degli investimenti (Bei) fornirà i suoi servizi di coordinamento amministrativo, così che da venerdì possiamo cominciare a lavorare secondo il diritto lussemburghese”. (Segue)

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