SARONNO «Un parroco che sapeva indossare il grembiule per mettersi al servizio degli ultimi e che con sandali francescani ha attraversato tutto il rione per portare la gioia dell’eucaristia a tutti i suoi parrocchiani». Così il vicario episcopale monsignor Carlo Redaelli ha ricordato don Marino Sironi, il parroco del Matteotti scomparso a 70 anni giovedì mattina a causa dell’ictus che l’aveva colpito due settimane fa. Questo pomeriggio oltre un migliaio di persone sono accorse per dare l’ultimo
saluto al sacerdote: né la chiesa di San Giuseppe confessore né il suo sagrato sono stati abbastanza grandi per accogliere tutti. In prima fila erano presenti le autorità militari e civili cittadine guidate dal sindaco Luciano Porro ma anche il deputato leghista Giancarlo Giorgetti e l’assessore provinciale Alessandro Fagioli. Sull’altare, accanto ai sacerdoti di tutta la città, a partire da monsignor Maurizio Rolla e dall’arciprete Sebastiano Deltredici, c’erano i familiari di don Martino. Una cerimonia toccante con cui il rione ha voluto esprimere il proprio sentito ringraziamento al sacerdote, rappresentato in modo concreto dal mattone con la parola “Grazie” che don Martino usava durante le omelie e che ora i fedeli hanno voluto lasciare accanto alla sua bara, senza fiori o corone, vista la sua richiesta di utilizzare i fondi per opere di bene. Il continuo impegno per gli ultimi era proprio il motto di don Martino che voleva «una parrocchia con la porta sempre aperta» come ha ricordato l’arcivescovo Dionigi Tettamanzi in una lettera inviata alla comunità. Dopo un lungo abbraccio sul sagrato della parrocchia, le spoglie del sacerdote sono partite alla volta del cimitero di Albiate. «La spiritualità di don Martino – ha concluso Fulvio De Giorgi del consiglio pastorale – continuerà ad essere presente nel nostro quartiere e ad indicarci la via del servizio».
e.romano
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