GALLARATE Via Vespucci si prepara a cambiare faccia. Il nuovo Piano di governo del territorio prevede infatti due ambiti di trasformazione lungo questa strada, uno di fronte all’altro: si tratta dell’area dismessa di fianco alle poste e del comparto oggi occupato dall’edificio che ospita l’Ascom. E su entrambe si potrà realizzare un supermercato. Per quanto riguarda il primo, si tratta di un’area e dismessa da riconvertire ad altre funzioni. Mantenendo però intatta l’esistente ciminiera, una prescrizione che acquista importanza mentre la polvere della demolizione di Casa Calcaterra non si è
ancora depositata del tutto. L’area in questione ha una superficie di oltre 6 mila metri quadrati di superficie, che l’amministrazione comunale vorrebbe a questo punto riconvertire al terziario, funzione che potrà occupare tutto il comparto.
Diversamente, a seconda delle esigenze dell’operatore, è possibile l’insediamento di una media struttura di vendita, da 999 metri quadrati, lungo una strada dove già ne sorgono altre due. Per quanto una, parliamo del centro commerciale «Il Fare», sia chiusa da tempo. Nel comparto potranno trovare spazio anche attività ricettive e ristorative, negozi di vicinato e il residenziale, per una quota massima pari al 30 per cento dei volumi edificabili. L’idea è quella di far costruire edifici a torre, fatta eccezione per l’eventuale piastra commerciale, che si svilupperà invece in piano.
I parcheggi privati andranno interrati al 70 per cento. Quelli pubblici, invece, occuperanno un’area pari a 2750 metri quadrati e saranno tutti in superficie. All’operatore privato sarà lasciata la facoltà di destinare al pubblico un’ulteriore quota, progettando una piazza alberata che affacci proprio su via Vespucci. Palazzo Borghi valuterà anche la possibilità di chiedere al privato di realizzare una pista ciclabile lungo via Monsignor Macchi, eliminando così il doppio senso di marcia lungo questa strada. Infine, l’operatore sarà chiamato a realizzare il 20 per cento delle case popolari previste in via Curtatone, cedendole poi gratuitamente all’amministrazione comunale.
Un altro 20 per cento di volumi verrà dall’intervento previsto dall’altro lato di via Vespucci, dove oggi si trova Ascom, che però sta ultimando la sua nuova sede all’interno della zona industriale. Il comparto in questione ha una superficie complessiva di 13100 metri quadrati, per i quali l’amministrazione ha individuato la vocazione residenziale come quella principale, tanto che le case potranno occupare l’80 per cento della superficie. Il resto andrà al terziario. È ammessa una media struttura di vendita, che si aggiunge a quella concessa sull’altro lato della strada e alle due già esistenti in via Vespucci.
Agli operatori sarà richiesto, oltre alle case popolari, di farsi carico del restauro della chiesetta del Lazzaretto di Cedrate, in accordo con la Sovrintendenza. Per qanto riguarda i servizi, sarà necessario garantire una fascia di 20 metri di verde attrezzato lungo il torrente Arno, che scorre alle spalle del comparto, dotato di pista ciclabile. All’interno dell’intervento, 4100 metri quadrati dovranno essere destinati a servizio pubblico: il 70 per cento a spazi verdi, il restante 30 a parcheggio pubblico. Anche in questo caso, l’operatore potrà scegliere di realizzare una piazza che affacci su via Vespucci. Strada che, se aprissero le due medie strutture di vendita previste e riprendesse vita «Il Fare», rischierebbe di trasformarsi in una sorta di riedizione in piccolo di viale Milano, la strada dei centri commerciali. E degli annosi problemi di traffico.
Riccardo Saporiti
f.artina
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