MORAZZONE Rimarranno con un pugno di mosche i cittadini di Morazzone e di Lozza colpiti dalla grandinata record dello scorso martedì notte. Dalla Regione Lombardia arrivano infatti brutte notizie per le persone danneggiate dallo straordinario evento meteorologico che ha flagellato i due Comuni, alle porte di Varese. Un’area circoscritta che è stata letteralmente martellata da una furiosa tempesta di grandine, con chicchi dalle dimensioni degne da figurare nel Guinness dei Primati.
Ma «anche qualora dovesse essere riconosciuto lo stato di calamità
naturale richiesto dall’amministrazione comunale tramite la Prefettura di Varese, i cittadini non verranno risarciti». A spiegare una verità che ha il sapore della beffa è il sindaco di Morazzone, Matteo Bianchi, che ne ha dato notizia nella giornata di ieri, dopo aver avuto un colloquio con i tecnici del Pirellone.
«Gli estremi per richiedere lo stato di calamità naturale ci sono tutti – spiega il primo cittadino -, l’evento è stato indubbiamente di carattere straordinario e dirompente. Tuttavia, la portata dei danni non è stata devastante. Tanto per intenderci: non ci sono famiglie rimaste senza casa o strade interrotte. I danni ci sono stati, anche consistenti, ma limitati a cifre che ammontano a qualche centinaio di euro o al massimo a poche migliaia per ogni famiglia colpita. In questi casi, mi hanno spiegato, la Regione non attiva i rimborsi per i privati ma solamente per i danni subiti dal patrimonio pubblico».
e.romano
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