Bruxelles, 29 ott. (Apcom) – Un’intesa minima, un abile compromesso, ma comunque un’intesa da portare al confronto con il Parlamento per la sua adozione finale. I leader della Ue, riuniti a Bruxelles, hanno raggiunto questa notte un accordo sulla riforma del Patto di stabilità e crescita che prevede un cambiamento minimo del Trattato di Lisbona, con la creazione “entro la metà del 2013”, di un “Meccanismo forte e robusto per la gestione di crisi finanziarie”,
una sorta di Fondo monetario europeo, nato dall’esperienza del tracollo greco la scorsa primavera. I Ventisette hanno dato mandato al presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, come ha spiegato lui stesso incontrando la stampa all’una e mezza della scorsa notte, di “avviare consultazioni” per valutare “se è necessaria una limitata riforma dei trattati”, sulla quale ci sarebbe accordo, e, in tale prospettiva, di preparare un rapporto da presentare al prossimo vertice di dicembre. In quell’occasione, i capi di governo dell’Unione ridiscuteranno della questione, con l’obiettivo di arrivare a una ratifica dei cambiamenti entro la metà del 2013, quando scadrà l’attuale Fondo di solidarietà e dovrebbe nascere il “Fondo monetario”.
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