Claps/ Restivo “incastrato” da orario omicidio


Potenza, 28 mag. (Apcom)
– Almeno 13 coltellate. Inferte con
“crudeltà” e “per motivi abbietti”. Così Danilo Restivo, secondo
la Procura di Salerno, avrebbe ucciso Elisa Claps, la studentessa
di 16 anni scomparsa a Potenza il 12 settembre del 1993. Da quel
giorno “il corpo di Elisa è sempre rimasto nel sottotetto della
chiesa della Santissima Trinità di Potenza”, il luogo dove è
stato ritrovato lo scorso 17 marzo. La ragazza, dunque, è stata
uccisa lo stesso giorno della scomparsa, tra le 11.30 e le 13.10:
nel posto e all’orario in cui la giovane era in compagnia di
Danilo Restivo. Sono le conclusioni a cui è giunta la Procura di
Salerno, titolare delle indagini sul caso Claps dal 1999, sulla
base della relazione redatta dal professor Francesco Introna,
l’anatomopatologo dell’Istituto di Medicina legale di Bari che ha
effettuato l’autopsia sul cadavere di Elisa Claps.

“Nei confronti di Introna – ha detto questa mattina in
conferenza stampa il procuratore generale di Salerno, Lucio Di
Pietro – ci sono gravi, precisi e concordanti indizi di
colpevolezza”. L’accusa per l’italiano che risiede in Inghilterra
è di “omicidio volontario”. “Danilo Restivo – è la ricostruzione
della Procura – uccise Elisa colpendola con 13 coltellate dopo il
tentativo di un approccio sessuale rifiutato dalla ragazza. Prima
l’ha convinta a raggiungerla in chiesa, poi ha tentato un
approccio sessuale e in seguito al suo rifiuto l’ha

assassinata.
Restivo – ha spiegato Di Pietro – l’ha uccisa con almeno 13 colpi
inferti con un’arma da punta o da taglio e poi l’ha trascinata in
un angolo del sottotetto della chiesa della Santissima Trinità,
coprendo il cadavere con materiale di vario tipo, fra cui tegole
e materiale di risulta”. Il mandato di cattura internazionale nei
confronti di Restivo sembra che si basi principalmente sulla
perizia autoptica e sulle testimonianze raccolte dagli inquirenti
nel corso degli anni. Per la Procura di Salerno non è stato
necessario attendere il campione di Dna prelevato a Restivo in
Inghilterra, dove l’uomo è detenuto per l’omicidio di Heather
Barnett.

ALE

© riproduzione riservata