Palermo, 20 set. (Apcom) – Nuova lite in sala parto a Messina, questa volta all’ospedale Papardo, dove un bimbo è venuto alla luce in ritardo forse a causa di un diverbio tra due sanitari ed ora è ricoverato in coma farmacologico al Policlinico dove, meno di un mese fa, si è verificata la prima rissa.
Sulla vicenda indagano i carabinieri sulla base delle dichiarazioni rese dai genitori del bambino, secondo i quali i sanitari avrebbero avuto uno scontro sulle modalità di parto cui sottoporre la puerpera che stavano assistendo. I ritardi derivanti dalla lite si sarebbero tradotti in una serie di complicazioni per il neonato, che adesso è in coma.
In particolare i militari stanno cercando di capire se effettivamente ci sia stata una correlazione fra il diverbio sorto tra i ginecologi e il ritardo con cui il bimbo è venuto alla luce. Quattro ore che potrebbero aver determinato una mancata ossigenazione del cervello.
Dopo la nuova tragedia il presidente della Commissione errori sanitari Leoluca Orlando annuncia che una delegazione della Commissione si recherà il prossimo 4 ottobre a Messina per far visita al Policlinico e all`ospedale Papardo, per “verificare il contesto in cui sono maturati una serie di sospetti casi di malasanità in poche settimane”. Nel frattempo la commissione invierà una richiesta di relazione all`assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, per chiedere una relazione su quanto accaduto e sollecitare l`adozione di un provvedimento sanzionatorio e cautelare nei confronti dei responsabili.
Il presidente dell’Ordine dei medici di Messina, Giacomo Caudo, dopo avere contattato il primario di ginecologia dell’ospedale Papardo, assicura invece che “i colleghi non hanno avuto nessun diverbio in sala parto”. La notizia della nuova presunta lite tra ginecologi, a tre settimane da quella avvenuta al policlinico di Messina, era emersa a seguito della denuncia presentata da due coniugi messinesi, che avevano dichiarato come la divergenza tra i sanitari sulla modalità del parto, avrebbero causato un ritardo nella nascita del loro bambino.
Xpa/Cro-San
© riproduzione riservata