Parigi, 1 giu. (Apcom) – E’ ancora riunito il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, convocato d’urgenza ieri per fare luce sul controverso attacco israeliano alla flottiglia internazionale che trasportava aiuti umanitari alla popolazione palestinese di Gaza. L’assalto, condannato dalla Turchia come “terrorismo di Stato”, ha provocato la morte di almeno nove persone. Ankara ha ribadito la sua ferma condanna in apertura di seduta, mentre l’ambasciatore aggiunto di Israele all’Onu, Daniel Carmon, ha confermato da parte sua che “la flottiglia non aveva alcuna missione umanitaria”.
I rappresentanti dei paesi membri del Consiglio Onu, ormai riuniti da oltre 12 ore, lavorano a una bozza di risoluzione sui cui non ci sarebbe ancora un pieno consenso. In particolare, sarebbero distanti le posizioni della Turchia, assolutamente intransigente, e Stati Uniti, tradizionali alleati di Israele e orientati verso un documento più morbido. Secondo quanto si è appreso, la risoluzione dovrebbe includere la richiesta di un’indagine indipendente, trasparente e credibile, così come la proposta di revocare il blocco imposto da Israele a Gaza. Grazie alla mediazione degli Stati Uniti, nella risoluzione non dovrebbe apparire invece alcuna condanna esplicita dell’assalto condotto dalla marina dello Stato ebraico.
Nel corso della riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza, il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu ha ribadito la sua condanna all’incidente di oggi, chiedendo che sia svolta una inchiesta per fare luce sui fatti. Il capo della diplomazia turca ha detto che Israele ha “perso
ogni legittimità internazionale”, commettendo un “grave crimine”
in spregio a “tutti i valori che abbiamo giurato di difendere
dopo la creazione delle Nazioni Unite”. La nave del convoglio
dove sono scoppiati gli scontri tra attivisti e soldati batteva
bandiera turca, e la reazione di Ankara è stata particolarmente
dura. Anche il premier turco Recep Tayyp Erdogan ha accusato
Israele di aver commesso un atto di “terrorismo di Stato”.
Diversa la versione di Israele. “Descritta dai media come una missione umanitaria”, in realtà – ha detto l’ambasciatore aggiunto di Israele all’Onu Daniel Carmon – “questa flottiglia non aveva nulla di una missione umanitaria”. “Quali attivisti per la pace usano coltelli, bastoni e altre armi per attaccare dei soldati che salgono a bordo di una nave in accordo con il diritto internazionale?”, ha aggiunto il diplomatico, affermando anche che “non c’è una crisi umanitaria a Gaza”.
(con fonte afp)
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