Bruxelles, 2 giu. (Apcom) – Il Segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha chiesto a Israele di liberare “immediatamente” i civili arrestati e le imbarcazioni sequestrate dopo il raid delle forze speciali sulla flottiglia internazionale umanitaria diretta verso la Striscia di Gaza.”Aggiungo la mia voce agli appelli delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea per un’inchiesta imparziale, credibile e trasparente sull’accaduto”, ha dichiarato Rasmussen al termine di una riunione straordinaria degli Ambasciatori dei Paesi membri della Nato svoltasi nel pomeriggio a Bruxelles.
Intanto a più di 24 ore dal sanguinoso arrembaggio israeliano alla “Freedom Flotilla”, il numero totale degli attivisti che si trovavano a bordo delle sei navi che componevano il convoglio non è ancora del tutto chiaro. Un responsabile del ministero dell’interno israeliano in mattinata aveva riferito che le forze di sicurezza avevano fatto sbarcare 686 persone dalle navi fermate. Stando agli ultimi aggiornamenti dei media israeliani gli attivisti sarebbero circa 700, mentre la sezione italiana dell’associazione “Freedom Flotilla” ha comunicato che sarebbero 610 – e non 487 – gli attivisti internazionali arrestati.
Questi detenuti si sono rifiutati di notificare la loro identità e sono attualmente rinchiusi nel carcere di Beer Sheva, nelle vicinanze di Ashod, la città del sud di Israele nel cui porto sono state scortate le sei nave intercettate al largo delle coste dell’enclave palestinese. Circa cinquanta attivisti che hanno invece accettato di dichiarare le proprie generalità, sono stati condotti fin da questa mattina all’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv per essere espulsi verso i loro Paesi d’origine. Altri 45 passeggeri della flottiglia rimasti feriti, per la maggior parte di origine turca, sono ancora ricoverati in vari ospedali israeliani.
Sei sono gli italiani detenuti a Beer Sheva, stando a quanto comunicato dalla Farnesina e dall’Associazione “Freedom Flotilla”. Si tratta di Giuseppe ‘Joe’ Fallisi, Angela Lano (direttrice di un’agenzia di informazione pro-palestinese, la Infopal), Marcello Faracci (che ha doppio passaporto italo-tedesco) Manolo Luppichini, Manuel Zani e Muhim Qaqer (che ha doppio passaporto italo-palestinese).
I cittadini italiani che erano sul convoglio navale di pacifisti diretto a Gaza sono in “buone condizioni”, ma restano nelle carceri israeliane perchè “non hanno voluto” andare via, ha spiegato ai microfoni del Tg3 il ministro degli Esteri Franco Frattini. “I nostri connazionali non sono voluti andare via da Israele, hanno chiesto un processo, un’identificazione; noi abbiamo chiesto a Israele di lasciarli andare via comunque”, ha affermato il titolare della Farnesina, mostrandosi in ogni caso ottimista sul fatto che “nelle prossime ore si concluderanno le procedure di identificazione” e i sei italiani, cinque uomini e una donna, potranno lasciare Israele.
Ihr/Bol
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