Bologna, 31 lug. (Apcom) – Nessun rappresentante del governo parteciperà alle cerimonie commemorative del trentennale della strage di Bologna, in programma lunedì prossimo. Al posto dei politici di turno, due ragazze ‘classe 1980′ saliranno sul palco allestito davanti all’ingresso principale della stazione ferroviaria di Bologna, per commemorare le 85 vittime delle strage del 2 agosto del 1980. E tutti nel capoluogo emiliano si trovano concordi nella necessità di tenere lontana la “polemica politica”.
E’ stato lo stesso commissario Anna Maria Cancellieri, che governa da alcuni mesi la città di Bologna, a chiedere “dignità” per i familiari delle vittime e per la stessa commemorazione. “Ho ritenuto che la sala del Consiglio fosse il luogo adatto per il momento più solenne e sofferto”, ha spiegato annunciando l’incontro di lunedì alle 8.30 a Palazzo d’Accursio con l’Associazione Familiari Vittime della Strage alla Stazione di Bologna, le autorità e i rappresentanti delle città, degli enti e delle associazioni aderenti alla manifestazione. “In quel periodo – ricorda Cancellieri – lavoravo alla Prefettura di Milano e alla notizia” della strage “reagii pensando che fosse accaduto qualcosa che potesse davvero toccare la Repubblica. Ebbi paura per il Paese e andai in ufficio per capire se c’era bisogno di qualcosa”.
Anche il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime Paolo Bolognesi, che da anni si batte per l’abolizione del segreto di Stato e per conoscere la vera dinamica della strage, chiede di abbassare i toni che accompagnano – da trent’anni – la celebrazione a Bologna. Il presidente dell’associazione, infatti, ha studiato il programma nel dettaglio, prevedendo l’incontro con il rappresentante del Ministro “a porte chiuse”, nello spazio riservato alle istituzioni e ai familiari. Nessun intervento quindi dal Piazzale della Stazione, dove l’orologio segna ancora le 10,25 e dove ogni anno i treni presenti sui binari scandiscono con un fischio l’istante preciso in cui una bomba seminò il panico nella città e nel Paese. “Speriamo – dice – che fischi non ce ne siano e che dia le risposte che aspettiamo da trent’anni. In base a quello che dirà o non dirà allora si potrà discutere”.
Del resto il manifesto realizzato nel trentesimo anniversario è esplicito: “2 agosto 1980 – 2 agosto 2010. Strage fascista alla stazione di Bologna: 85 morti e 200 feriti. Trent’anni di veleni contro le tante verità accertate, di premi per gli assassini, di mandanti senza volto, di segreti di Stato”.
Pat/Cro
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