Napoli, 6 nov. (Apcom) – Il crollo avvenuto all’alba negli Scavi di Pompei rappresenta una “disgrazia per il patrimonio culturale dell’umanità”, ma sollecita, ancora una volta, la “necessità di interventi concreti che mettano fine alla politica delle chiacchiere”. Questo il commento del sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, dopo la distruzione della `Schola armaturam’ che si affacciava su via dell’Abbondanza.
“Quello che è accaduto ha lasciato l’intera cittadinanza esterrefatta – aggiunge il primo cittadino parlando ad Apcom – la casa era piuttosto grande ed era di grande valore. Il crollo ci lascia con l’amaro in bocca e ci spinge e ribadire che il più grande museo all’aperto del mondo necessita di attenzioni e cure maggiori”.
Il sindaco parla di “disappunto” da parte delle comunità non solo locali, ma di ogni parte del mondo, di turisti e visitatori che ogni giorno visitano la città sepolta dal 79 d.C. “Spesso cerchiamo di risvegliare gli animi sul problema, ma a volte credo che ogni cosa sia inutile. I nostri gridi d’allarme non trovano ascolto e, invece, Pompei dovrebbe fare da traino all’economia non solo della città, ma dell’intera regione Campania che vive soprattutto di turismo.
Quanto è avvenuto – spiega D’Alessio – non solo crea un danno al patrimonio archeologico mondiale, ma anche all’immagine di tutto il nostro territorio”. Sulle prospettive e sui futuri interventi da adottare, il primo cittadino è molto chiaro: “Adesso mi aspetto che chi ha competenze intervenga in modo concreto. Basta con la politica dei rinvii e delle chiacchiere. Occorre pensare – conclude – a quali siano gli strumenti per il rilancio non solo del sito archeologico, ma dell’intero patrimonio nazionale”.
Psc
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