TRADATE Tentato omicidio. Due parole che pesano come un macigno sulla fedina penale di chiunque, figurarsi cosa possono rappresentare per un giovane di 17 anni. Tanti ne ha il ragazzo tradatese che mercoledì mattina, al termine di un acceso diverbio, ha cercato di colpire un suo coetaneo di origine albanese con un fendente all’altezza del volto.
E’ successo a Tradate, all’interno del plesso scolastico di via Gramsci, dove si trovano gli istituti Geymonat, Montale e Don Milani.
Una cittadella degli studi che ogni giorno si popola di più di duemila giovani tra i quindici e i diciannove anni. Fra i due studenti (uno frequenta il Geymonat e l’altro l’Itpa Montale), già da qualche tempo era in atto una disputa, pare per motivi di cuore. C’è chi dice di averli visti discutere animatamente anche nel piazzale antistante gli istituti, alle otto del mattino dello stesso giorno. Forse un’offesa, forse una parola di troppo, certamente una macchia che il diciassettenne non ha potuto e non ha voluto sopportare. Un affronto a cui ha deciso di rispondere con inaspettata ferocia, cercando di sopraffare il rivale addirittura con un coltello. Un’arma che per qualche ragione assurda aveva portato con sé, forse proprio con l’intento di colpire l’albanese.
La lite è stata notata da tutti. Ma dalle urla e dagli spintoni quel ragazzo è passato inaspettatamente a qualcos’altro. Un gesto che ha spiazzato tutti: ha estratto un coltello a serramanico e si è avventato sull’altro ragazzo. Questo ha avuto la prontezza di scostarsi, limitando il danno. La lama lo ha scalfito sulla parte alta del naso, in mezzo agli occhi. Per lui solo una ferita superficiale, medicata al pronto soccorso di Tradate e dichiarata guaribile in cinque giorni. Il giovane, accompagnato all’ospedale Galmarini dal personale della scuola, è stato subito dimesso, tanto che per lui l’episodio è già solo un brutto ricordo.
Quì inizia invece il dramma del giovanissimo aggressore. Fermato dai compagni e dagli amici prima che riuscisse a complicarsi ulteriormente l’esistenza, è stato tratto in arresto a scuola dai carabinieri della tenenza di Tradate, che lo hanno interrogato per conoscere le ragioni del suo gesto e, in accordo con il tribunale dei minori di Milano, è stato accompagnato nel carcere minorile Cesare Beccaria. L’accusa è pesantissima. Tentato omicidio. .
b.melazzini
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