Berlino, 13 ago. (Apcom) – L’economia tedesca vanta risultati da far impallidire i suoi vicini europei, ma il governo del cancelliere Angela Merkel, lungi dal profittarne, continua inesorabilmente a crollare nei sondaggi.
Oggi, l’Ufficio federale di statistica della prima economia europea, ha registrato una crescita record del pil nel secondo trimestre: +2,2% rispetto al primo trimestre, la crescita maggiore mai registrata negli ultimi 20 anni; anche le esportazioni hanno ritrovato il loro livello pre-crisi e la disoccupazione è in calo.
Ma il benessere dell’economia non arriva a contagiare il governo nero-giallo (Cdu/Csu-Fdp, decoratico-cristiani e liberali). I sondaggi sono unanimi: la coalizione di Merkel raccoglie appena il 35-36% dei favori e, nel caso di elezioni legislative, dovrebbe lasciare le redini del potere.
Anche la popolarità della “cancelliera” non fa che diminuire: l’ultimo sondaggio pubblicato ad agosto rivela che il 58% dei tedeschi è scontento del suo lavoro: “I tedeschi non vedono alcun nesso tra i buoni risultati dell’economia e il governo di Merkel”, spiega il politologo Gerd Langguth. Dopo la crisi e il costoso salvataggio dell’euro, resta l’inquietudine e “molti temono che l’economia tedesca si squaglierà come neve al sole”.
Conservatori e liberali hanno perso una fetta del loro elettorato, quella dei piccoli imprenditori. E l’adozione, nel giugno scorso, di un severo piano di austerity per riequilibrare il bilancio, non ha fatto che rafforzare il sentimento di ingiustizia sociale, aggiunge un altro politologo, Gero Neugebauer.
I conservatori sono scesi sotto la soglia del 30%, il livello più basso dal 2006, mentre i liberali sono addirittura crollati al 5%, ben lontani dal successo delle ultime elezioni che li videro balzare al 14,6%. Parallelamente l’opposizione guadagna: i socialdemocratici sono attorno al 30%, i Verdi al 18-19%, un record.
(con fonte afp)
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