VERGIATE «Se non si sono verificati incidenti che testimoniano la pericolosità della strada verrebbe meno la finalità di prevenzione e dunque gli autovelox potrebbero risultare superflui. Al contrario se la strada continuerà a essere considerata pericolosa è giusto confermare l’utilizzo dei rilevatori di velocità».
E’ questo in sintesi il passaggio chiave di un lungo e articolato intervento nel quale il viceprefetto di Varese, Mariano Savastano, ha preannunciato una seria e approfondita istruttoria per accertare la legittimità
degli autovelox posizionati lungo la famigerata Vergiate-Besozzo.
Accertamenti che potrebbero portare all’innalzamento del limite a 90 orari su tutta la tratta, come richiesto da molti automobilisti o addirittura la rimozione dei rilevatori. Già da tempo, infatti, la Prefettura sta lavorando per fare chiarezza sulla vicenda. Una vicenda che ha prodotto negli ultimi mesi polemiche e contestazioni a valanga. «Il Prefetto – premette Savastano – stabilisce quelle strade provinciali o statali su cui è possibile posizionare l’autovelox. Questa strada qualche anno fa venne inserita in quelle tra cui fu legittimo introdurre l’autovelox. C’è stata probabilmente una proliferazione di autovelox, l’autovelox va gestito in modo legittimo. Occorre che ci sia una certa distanza tra il cartello che segnala il cambio di velocità e la macchinetta. Non deve essere un provvedimento punitivo, ma deve servire per la prevenzione. La prefettura fa da garante affinché gli autovelox siano utilizzati con questo scopo, vogliamo prevenire incidenti stradali. La polemica sorge quando qualcuno sostiene che il rilevatore viene gestito non con la finalità di prevenzione ma per fare cassetta. Se ad esempio un’amministrazione mi mette una macchinetta subito dopo il cartello che segnala il cambio del limite di velocità sembra quasi un’imboscata e quindi le proteste potrebbero avere un fondamento». La Prefettura è pronta a completare una vasta istruttoria grazie alla collaborazione con gli agenti della polizia stradale e Anas: «Vogliamo andare a monte del problema – osserva Savastano – verificheremo quanti incidenti sono avvenuti nel 2010 e negli anni precedenti in modo da capire se la strada, considerata pericolosa, merita la stessa considerazione o se la situazione è cambiata. Dopo aver ottenuto i dati dalla polizia stradale convocheremo una conferenza di servizi per cercare di dipanare la matassa. Andremo ad accertare se gli autovelox sono stati posizionati in modo regolare. E’ già partita la lettera del Prefetto in cui è dato mandato per verificare le condizioni strutturali della strada. Dopodiché, una volta raccolti i dati, ne discuteremo con le amministrazioni. Un accertamento sereno con cui vogliamo ristabilire la ratio perché l’autovelox venga utilizzato solo per prevenire e non per fare cassa. Anas inoltre sta anche valutando la possibilità di alzare i limiti da sessanta a novanta». Agli automobilisti non resta che sperare.
b.melazzini
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