Mosca, 21 ott. (Apcom-Nuova Europa) – Discreto e per molti versi oscuro. Sergey Sobyanin è il nuovo sindaco di Mosca, nominato dal presidente Dmitri Medvedev, vicino al premier Vladimir Putin e oggi confermato dalla Duma cittadina. Sembra venuto dal nulla, e invece ha le mani in pasta ovunque. Leggenda vuole che spesso trascorra, lavorando, la notte al Cremlino, dove sinora è stato capo dell’Amministrazione presidenziale.
Nel suo discorso programmatico Sobyanin si è opposto al precedente corso durato 18 anni sotto Yurij Luzhkov. Per lui nella capitale “bisogna costruire molto, ma farlo in un’altra maniera, non a danno dei residenti e delle parti storiche della città”. Inoltre il traffico apocalittico che ogni giorno invade Mosca va ridotto: per Sobyanin è un problema da risolvere. Il primo cittadino ha inoltre criticato la costruzione della City, centro di business fortemente voluto dal suo predecessore: “troppo centrale” e destinata ulteriormente ad aggravare il problema delle code in macchina.
Sobyanin non ha legami con il gruppo di San Pietroburgo – a cui invece appartengono Putin e Medvedev – o con i servizi segreti, ma è stato sino a oggi vice premier sotto Putin ed è considerato uomo “leale” al primo ministro.
(segue)
Cgi
© riproduzione riservata