Altra incursione di cinghiali Cocquio ora corre ai ripari

COCQUIO TREVISAGO Continuano le incursioni dei cinghiali sulle colline di Cocquio Trevisago. La località di Cerro ma anche la frazione di Caldana sono state prese di mira da una settimana a questa parte, praticamente tutte le notti, dai grossi animali a caccia di cibo. La situazione in questi giorni è sotto il costante monitoraggio della polizia provinciale. Dopo i primi raid di settimana scorsa, i cinghiali sono tornati a Cerro ed anche a Caldana numerosi e affamati e a farne le spese sono stati i campi di granoturco,

di cui l’animale è particolarmente ghiotto. «Alcuni giorni fa si sono accaniti soltanto su una fila di granturco ma dopo le incursioni nelle ultime notti il campo è praticamente distrutto» racconta Giuseppe Cassarà, che da trent’anni abita a Cerro ed il cui orto confina proprio con il campo preso di mira dai grossi animali.
I segni della furia distruttrice dei cinghiali sono ben evidenti; dapprima si accaniscono sulla pianta che una volta abbattuta viene spogliata delle pannocchie che finiscono sotto agli acuminati denti dell’animale. «Fa veramente impressione vedere ciò che hanno fatto – prosegue il signor Cassarà – durante l’ultima incursione devono essere stati almeno una ventina». Finito il granturco, il rischio è che i cinghiali possano andare a caccia di mele o castagne, altri due frutti di cui sono golosi.
Da un paio di notti la zona è sotto stretta sorveglianza della polizia provinciale. Gli animali sono arrivati ad un centinaio di metri dalle abitazioni, all’altezza del parcheggio di Cerro e poi in un’altra incursione hanno raggiunto anche Caldana. Al momento per fortuna non ci sono stati incontri ravvicinati tra il grosso animale e gli abitanti del grazioso borgo. «A quanto ne so – spiega l’abitante di Cerro – il cinghiale non attacca l’uomo». E’ l’esemplare femmina in compagnia dei suoi cuccioli ad essere più aggressiva e potenzialmente pericolosa.
A tranquillizzare i cittadini interviene Giuseppe Barra nel duplice ruolo di assessore del comune di Cocquio Trevisago e di presidente del parco Campo dei Fiori, anche se la zona in questione non è di competenza dell’ente parco. «Siamo in costante contatto con la Provincia – afferma Barra – per valutare come procedere per risolvere il problema; le soluzioni possono essere due, o posizionare delle reti di protezione, oppure procedere ad un abbattimento degli animali». La popolazione dei cinghiali è certamente aumentata negli ultimi anni; per Cerro e Caldana è una novità mentre per altre zone del nord della provincia non è così. Brinzio ed Orino anche nel recente passato hanno conosciuto questo fenomeno. «E’ sicuramente un problema di tutto il territorio collinare della nostra provincia – prosegue l’assessore –  da risolvere per prevenire danni importanti all’agricoltura». Pochi i rischi per l’uomo anche se i grossi animali sono arrivati ad un centinaio di metri dalle case. «Chi frequenta i boschi deve essere certamente prudente – sottolinea Barra – ma anche se i cinghiali si sono avvicinati al centro abitato di Cerro, come in passato non era mai accaduto, non esistono particolari rischi per i cittadini».

b.melazzini

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