«A 34 anni ho centrato la serie A. È un sogno. Come sette anni fa…»

Daniele Buzzegoli ha vinto i playoff con il Benevento: «Notte indimenticabile». Ma non dimentica Varese

C’è sempre una prima volta. E in notti così, è una prima volta dolcissima. Lo è per il Benevento, che raggiunge la Serie A per la prima volta nella sua storia; lo è altrettanto per Daniele “Buba” Buzzegoli, beniamino ed eroe biancorosso, che a 34 anni mette i piedi per la prima volta in carriera nella massima serie. Per Buzzegoli, questo è l’ottavo campionato vinto, ma mai prima d’ora era riuscito ad assaporare il dolce aroma della Serie A. Un traguardo meritato, pur non avendo vissuto i playoff da protagonista assoluto sul campo: durante la stagione ha avuto spazio, minuti e galloni da protagonista. E per lui, che ha fatto tanta Serie B e tanta Serie C in carriera, questa gioia è meritata e anche Varese ha esultato con lui. Il giorno dopo, Daniele è ancora sballottato dalle emozioni ma trova il tempo per raccontarci i contorni di un sogno.


Devo ancora realizzare cosa sia successo, innanzitutto. È stata una notte indimenticabile, ho provato emozioni uniche, ho pianto, era un traguardo che mi mancava e raggiungerlo così è stupendo. Ho fatto tante promozioni dalla serie C alla serie B, ho vinto quasi tutti i campionati, mi mancava solo il salto dalla Serie B alla Serie A. Arrivarci a 34 anni è un sogno, è pazzesco.

È stata una stagione incredibile. Abbiamo iniziato a crederci e a rendercene conto a metà del girone di andata. Eravamo là davanti, e ci eravamo arrivati con pieno merito, senza che nessuno ci regalasse niente. Nel girone di andata abbiamo messo insieme prestazioni importanti, nessuna avversaria ci ha mai messo sotto sul piano del gioco. Quando puoi giocartela contro tutti poi la differenza la fanno i particolari e noi siamo stati molto bravi a curare questi dettagli soprattutto nel finale, nei playoff.


Novara, così come Varese, è un posto in cui mi sono trovato benissimo, sono stato veramente bene vivendo quattro anni molto importanti. Con l’ambiente c’è sempre stato un bellissimo rapporto, la scelta di andare via in estate è stata mia e della società, ma ci siamo lasciati molto bene e senza rancore. Il calcio è fatto di cicli ed il mio a Novara era terminato. Contemporaneamente ho ricevuto la telefonata di mister Baroni, che già mi aveva allenato proprio a Novara e che mi voleva con lui in un progetto importante come quello di Benevento. Una serie di cose concatenate e alla fine il risultato ha dato ragione a questa mia decisione. Il fato e gli eventi hanno reso possibile un sogno quest’anno.

Sento ancora tantissime persone di Varese, ed è molto bello. Ciò che è successo a Varese sette anni fa fu incredibile, fu la vittoria di tutti. Poi l’aver segnato due gol in finale mi ha portato ad essere un protagonista particolare: è stato e sarà uno dei traguardi più belli che mi porterò dietro per tutta la vita. Sono stato decisivo nel momento opportuno e non potrò mai dimenticare quella promozione. Comunque è sempre un piacere sentire i tifosi che mi vogliono ancora bene e che mi hanno sempre dimostrato tantissimo affetto in questi anni lontano da Varese, per questo sono molto contento e ringrazio tutti coloro che in questi playoff hanno avuto un pensiero per me.