Berlino, 23 ago. (Ap) – Gli eredi di Jesse Owens e Luz Long hanno
assistito ieri dalla tribuna autorità dell’Olympiastadion di
Berlino alla finale del salto in lungo maschile dei Mondiali di
atletica leggera e poi premiato i tre medagliati della gara, una delle ultime del programma della manifestazione che termina oggi con un pessimo risultato per gli azzurri.
La
quarantacinquenne Marlene Hemphill Dortch, la nipote del campione
di colore statunitense che alle Olimpiadi del 1936 vincendo
quattro medaglie d’oro si prese gioco delle teorie sulla presunta
superiorità della razza ariana e fece infuriare Adolf Hitler, e
la famiglia dell’atleta tedesco che diede vita al decisivo
duello, vinto da Owens, alla finale del salto in lungo, hanno
assistito alla gara di ieri proprio dal palco che ai Giochi
berlinesi era occupato dal dittatore.
Come noto, Owens vinse quella gara anche grazie ad un
suggerimento sulla rincorsa arrivato proprio da Long dopo due
nulli ai primi due salti, “parti qualche passo prima e salta
qualche passo prima”, disse il tedesco allo statunitense. A fine
gara i due lasciarono abbracciati l’impianto dando il via a
quella che sarebbe resistita una splendida amicizia, tramandata
anche agli eredi. La Dortch inizialmente non aveva capito di
essere seduta nel posto occupato nel ’36 da Hitler.
“Mi sono
sentita a mio agio, mi è piaciuto vedere la gara, gli atleti e
passare con mio marito altro tempo assieme alla famiglia Long nel
giorno in cui Luz e Jesse Owens sono stati celebrati”, ha
raccontato. Le due famiglie hanno passato assieme tutta la
settimana dei Mondiali. Alla fine della gara del salto in lungo
di oggi, la Dortch ha premiato il vincitore, il connazionale
Dwight Phillips, mentre la famiglia Long ha consegnato la
medaglia d’argento al sudafricano Godfrey Khotso Mokoena.
Cep
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