A Cardano si parla di elezioni Liste civiche già in subbuglio

Il gruppo civico di “Cardanoincomune”, che ha attualmente due consiglieri in opposizione e che due anni fa si era presentato alle elezioni amministrative a Cardano al Campo sotto il segno della civicità e della non appartenenza ad alcun partito di riferimento, è pronto a ripresentarsi alla tornata elettorale.

Alla quale la città è chiamata anticipatamente dopo la tragica morte della sindaca Laura Prati. Se da soli o allargandosi a nuove alleanze, spiegano da “cardanoincomune”, «è in fase di rielaborazione». Lo ripetono la capogruppo Michela Marchese e due rappresentanti del gruppo, Enrico Tomasini e Laura Clerici. Aggiungendo anche che, al momento, le proprie linee politiche appaiono «inconciliabili» con quelle di Cardano Vive, la coalizione di centrosinistra attualmente di maggioranza.

«Il punto di vista di Cardano Vive è legittimo – spiega Laura Clerici -, non c’è da parte nostra critica alla rivendicazione di voler portare avanti un progetto che non è decaduto per cause politiche». Ma, aggiunge il gruppo civico, da parte loro dicono no a posizioni residuali che «non permetterebbe di far intendere il nostro modo di fare politica».

Pur aprendosi a chiunque volesse ampliare un progetto che parte dai principi, ribadisce Michela Marchese, di «partecipazione, solidarietà, sussidiarietà ed equità». Aperti al confronti, ma su un dialogo alla pari. E lanciando il «sogno», aggiunge Tomasini, di un’aggregazione di «persone di buona volontà unite in un progetto». Non nascondono un dialogo proficuo con Giovane Cardano, espressione di centrodestra presente in consiglio comunale, pur dovendo ancora verificare nel dettaglio se ci sono condizioni programmatiche di lavoro comune.

E non si chiudono a nessuno, di qualsiasi provenienza “politica”. A condizione che non siano espressioni “partitiche” che vogliano far calare decisioni dall’alto. «Non vogliamo identificare un pensiero di un partito, non possiamo discutere con chi vede l’appartenenza a un partito più forte della realtà che vogliamo creare. Ma vogliamo, attraverso la vera civicità, avvicinarci alla gente, coglierne i bisogni».

S. Mag.

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