– Il sindaco Giorgio Ginelli passa tutta la mattinata in paese a rassicurare i cittadini: «Grave delitto che ci lascia smarriti e sotto choc. Ma Jerago con Orago è una comunità sicura».
Lo sconcerto è palpabile in giro per il paese, dopo l’omicidio di Claudio Silvestri, detto “Ozzo”. Venerdì sera, in segno di rispetto per la tragedia, la festa estiva “Jerago Beach” si è svolta senza le attività di animazione che la caratterizzano tutte le sere: c’era poco da divertirsi dopo quel che è successo a “Ozzo”, uno dei fedelissimi della manifestazione. In via Vittoria ieri mattina c’erano ancora in giro gli uomini dei Carabinieri e del reparto Scientifico,
intenti a raccogliere testimonianze dai vicini e a scattare altre fotografie sulla scena del crimine. Insomma, una serie di fattori che alzano l’asticella della preoccupazione, a maggior ragione ad appena due anni di distanza da un altro fatto di sangue, del tutto inconsueto per la comunità di Jerago con Orago, quale fu l’accoltellamento di Angelo Crespi, ad Orago, da parte del cognato Luciano Borile. Ma visto che «l’impressione sempre più forte è che non si tratti di un delitto conseguente ad una rapina», il sindaco Giorgio Ginelli si sente di rassicurare la popolazione, poco più di cinquemila anime: «Anche questo episodio, alla pari del delitto maturato in ambito familiare di due anni fa, non sembra proprio avere nulla a che fare con l’integrità di quella che è la sicurezza pubblica generale – afferma il primo cittadino – purtroppo è un grave delitto che colpisce tutti, perché la persona era conosciuta, ma non è un problema derivante da scarsa sicurezza. Sono dinamiche tutte da verificare, che sfuggono in questa fase: confidiamo nella magistratura e nelle forze dell’ordine affinché risolvano al più presto il caso e assicurino il colpevole alla giustizia».
Ecco perché il sindaco si è speso nelle rassicurazioni con i propri concittadini preoccupati nel vedere il nome del paese associato ad una bruttissima storia di sangue: «Siamo smarriti ma siamo sicuri che le autorità faranno il loro dovere fino in fondo – aggiunge il primo cittadino di Jerago con Orago – posso tranquillamente affermare di non avere preoccupazioni riguardo alla sicurezza del nostro paese. Il movente è ancora da chiarire, le dinamiche devono ancora essere messe a fuoco, ma questo fatto non trova radici in situazioni di particolare disagio che riguardano la nostra comunità». E se chi ha tolto la vita a Claudio Silvestri è ancora senza un volto, a Jerago con Orago si può andare a dormire senza paura.