Gli alunni delle elementari di Travedona Monate a scuola di segni: impareranno una seconda lingua. Quella che permetterà loro di comunicare con i non udenti. Un segnale bellissimo sotto il segno del bilinguismo.
«È una grande occasione didattica e pedagogica – sottolinea il sindaco di Travedona Monate Andrea Colombo – per costruire gli elementi di una cultura di rispetto attorno alla disabilità, un’educazione rivolta a tutti gli alunni, uomini e donne del futuro prossimo.
Riteniamo che sia fondamentale sensibilizzare i bambini in modo che diventino adulti consapevoli facendogli aumentare l’empatia verso chi non è uguale agli altri per superare l’errata cultura dell’omologazione. Realizzare il vero rispetto di tutti i cittadini significa ridurre al minimo una condizione di svantaggio. E la scuola in questo caso concorre al raggiungimento di questo traguardo.
Questo garantirà un mondo migliore, basato sulla civiltà, sul rispetto e sull’eliminazione di barriere mentali dettate dalla paura verso la diversità».
Il progetto nasce da lontano. L’idea è stata quella di abbattere le barriere. Partendo dai più piccoli. Dai bambini che non badano, come invece fanno gli adulti, al diverso. Trovano un ostacolo soltanto se non riescono a comunicare con un altro bambino come loro. E il traguardo da raggiungere è proprio l’abbattimento di questa membrana. Una cosa naturale che crescerà con i piccoli e che permetterà loro di essere adulti migliori. E la funzione della scuola, alla fine è proprio questa.
Ieri il progetto è stato ufficializzato. Perché ieri è stata siglata la convenzione tra il Comune di Travedona Monate, l’Ente Nazionale Sordi Sezione di Varese e l’Istituto Comprensivo Statale di Travedona Monate per la realizzazione di un laboratorio didattico sul bilinguismo: lingua italiana e lingua dei segni italiana. I bambini delle seconde, terze e quarte della scuola elementare ogni mercoledì, fino al termine dell’anno scolastico, seguiranno delle lezioni con un’insegnante sorda bilingue che insegna loro la Lis cioè “a segnare”.
I bambini hanno così l’opportunità di fare un viaggio all’interno della comunità sorda e del loro modo silenzioso di comunicare attraverso giochi e attività di didattiche gruppo.