Nuova Zelanda davanti a tutti ma l’Italia si difende molto bene a Lucerna nella prova di Coppa del Mondo di canottaggio. Due medaglie d’oro, due d’argento e due di bronzo per una piazza d’onore importante a pari merito con Australia e Polonia.
Dopo le due medaglie d’oro vinte sabato, nel quattro senza e nel quattro di coppia pesi leggeri, la Nazionale del dt Cattaneo ha vinto due medaglie d’argento nella giornata di ieri griffando il quattro senza senior e il doppio pesi leggeri maschile, risultati contornato dal bronzo nel doppio senior maschile. La prima medaglia d’argento arriva dal quattro senza di Marco Di Costanzo, Giovanni Abagnale, Matteo Castaldo e Domenico Montrone, protagonisti di una rimonta finale sull’Olanda, lasciata alle spalle,
e sulla Gran Bretagna, che ottiene la vittoria con solo un secondo e mezzo di vantaggio. La seconda medaglia d’argento è stato il capolavoro del doppio pesi leggeri di Pietro Willy Ruta e Stefano Oppo che non hanno mai mollato una palata e hanno lottato fino alla fine per superare i campioni olimpici di Rio 2016.
Una gara con un finale infuocato con la Francia che per vincere ha dovuto alzare il numero di colpi, ma l’Italia saldamente seconda ha messo luce tra lei e il resto delle avversarie. La medaglia di bronzo è arrivata, invece, dal doppio senior di Filippo Mondelli e Luca Rambaldi protagonisti di una finale al cardiopalmo che ha visto, dopo una partenza veloce dell’Italia, la Nuova Zelanda sempre in testa seguita dalla Polonia attaccata costantemente dalla barca italiana attardata, sul traguardo, di un secondo e 77 centesimi dai polacchi, secondi.
Ciò che però rende orgoglioso il nostro territorio è l’oro di Andrea Micheletti della giornata di sabato, un oro meritato ma altrettanto inaspettato nel quattro di coppia pesi leggeri dopo le batterie di venerdì che avevano visto il team chiudere al secondo posto. Micheletti, insieme ad Amarante, Goretti e Mulas, ha sfornato una prestazione pressoché perfetta che ha visto l’equipaggio rincorrere Repubblica Ceca e Francia dopo i primi 500 metri ma colpire duro al chilometro, prendendosi la prima posizione e tenendola fino alla fine. «Non so come sia stato possibile – ha fatto sapere il canottiere isprese – non me lo aspettavo. Probabilmente sarà stato a causa di quel potente cocktail di ansia e adrenalina che ci ha fatto dare il meglio. Sono estremamente soddisfatto».