«Vieni in macchina, ti faccio vedere una cosa». E’ l’inquietante frase con cui un adulto si è approcciato a una bambina delle elementari, all’uscita da scuola.
È accaduto qualche giorno fa, ma è ancora più inquietante il fatto che la vicenda si sia ripetuta anche un paio di giorni dopo.
Ma a Malnate la caccia all’adescatore di bambini è già partita, con i carabinieri di Malnate, coordinati dai colleghi della Compagnia di Varese, impegnati nelle ricerche in tutto il paese con servizi mirati nei luoghi sensibili del territorio.
Per il momento la ricostruzione dei fatti è ancora frammentaria, ma secondo le prime informazioni sarebbero due le vicende, anche se collegate.
Due storie distinte con protagonista molto probabilmente lo stesso individuo.
Ma andiamo con ordine. Il primo fatto sarebbe avvenuto non distante dalle scuole elementari di Gurone.
Una bambina di quarta elementare è stata avvicinata dall’adescatore in macchina. L’uomo, finestrino abbassato, ha pronunciato la frase incriminata, ma per fortuna la bambina non ha raccolto l’invito a salire in macchina e si è allontanata rapidamente. Poi avrebbe raccontato la storia ai propri genitori che si sono immediatamente rivolti alle forze dell’ordine.
Poteva essere un fatto isolato, pur inquietante, ma unico nel suo genere.
Poi, però, non più di 48 ore più tardi si è verificato il secondo episodio. Anche in questo caso, la ricostruzione non è stata ancora chiarita con precisione. Ma stando ai primi riscontri, l’uomo avrebbe puntato una ragazzina leggermente più grande (frequenterebbe le medie).
Questa volta l’adescatore non ha agito nelle vicinanze delle scuole, ma in pieno centro, tra i palazzi di Malnate2000, cuore di Malnate.
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