Un richiamo al decoro ed a scegliere un abbigliamento consono ai luoghi pubblici che si frequentano, siano essi religiosi o istituzionali. Come ogni estate, immancabilmente anche quest’anno, con l’arrivo dei primi caldi, si ripropone il tema di come vestirsi per andare ad esempio in chiesa, oppure in luoghi pubblici come il palazzo comunale. Sul bollettino parrocchiale, il parroco e decano di Besozzo don, ha richiamato i fedeli ad un abbigliamento adeguato e decoroso.
«Qualche avvisaglia della calura estiva l’abbiamo già sperimentata – afferma il prevosto – lo si nota in particolare dal nostro abbigliamento e a riguardo la fantasia maschile e femminile sovrabbonda». Il problema riguarda sia gli uomini che le donne, giovani e meno giovani; una questione di costume sociale, è proprio il caso di dirlo. «Il problema sul quale vorremmo richiamare l’attenzione è quello della conformità dell’abbigliamento ai luoghi che frequentiamo» prosegue don Sergio. Recarsi a messa non è come camminare per strada, oppure su un sentiero o su una spiaggia; Besozzo non ha nemmeno l’attenuante di essere un paese tipicamente turistico, con spiagge vicine ai luoghi di culto, come capita invece in altre località lacustri della nostra provincia.
Al lavoro in costume da bagno?
«Nessuno andrebbe al lavoro o a scuola in costume da bagno – sottolinea il parroco – o a una cerimonia importante senza porsi la domanda se l’abito è adeguato». Nessuna regola particolare o specifica; la comunità pastorale besozzese si affida al buon senso dei parrocchiani e di chi frequenta le chiese. «Anche per chi frequenta la chiesa ed in genere i luoghi di culto in questi mesi estivi, vale la pensa domandarsi se il proprio abbigliamento sia rispettoso del luogo che si sta per frequentare» ricorda don Sergio. Tenere le spalle coperte e non indossare pantaloncini o gonne troppo corte può essere un buon accorgimento. «Ci pare che questo non sia un ragionamento moralista ma più semplicemente un’espressione di rispetto e buon senso» conclude il parroco.
Nessun problema particolare invece, si segnala tra i frequentatori del palazzo comunale. «Un regolamento specifico non c’è – afferma il sindaco – devo dire che non sto notando per fortuna casi di questo tipo». Regolamenti no, ma il dovuto rispetto per i luoghi pubblici sì, a partire da quella che viene considerata la casa di tutti i cittadini come il municipio; il che però non significa fare o vestirsi come pare e piace. «Finora devo dire che il buon senso e l’educazione dei cittadini stanno prevalendo – conclude il sindaco – non bisogna dimenticare che il palazzo comunale è il luogo delle istituzioni per eccellenza e come tale va rispettato, a partire da abbigliamento e comportamenti consoni; da parte dei besozzesi questo è stato pienamente compreso».
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