A Porto Cervo colpo da 11 milioni in un lussuoso hotel


Cagliari, 8 ago. (Apcom)
– C’è forse la mano di una banda di rumeni dietro il colpo da undici milioni di euro messo a segno ai danni di una principessa saudita al Colonna Hotel del Pevero, uno dei più lussuosi della Costa Smeralda.

Un clan organizzatissimo che forse poteva contare su informati basisti. La notizia del clamoroso furto, resa nota dal quotidiano L’Unione Sarda in edicola oggi, rischia di diventare un incidente diplomatico in piena regola, dato che la vittima sarebbe nientemeno che la figlia del viceré dell’Arabia Saudita. I ladri hanno agito in un territorio blindatissimo come la Costa Smeralda, sorvegliato 24 ore su 24 da un autentico esercito costituito non solo da Polizia e Carabinieri ma anche da vigilantes e guardie giurate. Una brutta gatta da pelare per i carabinieri della stazione di Porto Cervo insieme ai colleghi del nucleo operativo del reparto territoriale di Olbia che si occupano del caso.

La banda di ladri ha portato via senza neanche troppi problemi, una cassaforte all’interno della quale erano custoditi i gioielli della principessa saudita: oggetti di grande pregio, gioielli in particolare, per un valore di 11 milioni, anche se su questo punto le tesi sono discordanti: secondo la polizia giudiziaria il valore degli oggetti sottratti sarebbe di uno o due milioni di euro. Secondo le prime ricostruzioni fatte dagli investigatori, i malviventi sarebbero penetrati nella stanza d’albergo

della principessa, dove era custodita la cassaforte contenente il piccolo tesoro, con un semplice passpartout. E ora in Costa Smeralda sono sbarcati diversi personaggi: l’addetto militare dell’ambasciata saudita a Roma, qualche generale del paese mediorientale, a testimonianza della delicatezza dell’affaire. La risoluzione del caso è affidata alle impronte digitali al Dna che in queste ore vengono esaminati dal Sis di Sassari, dai Ris di Cagliari. Si cerca nel casellario giudiziario e nell’archivio genetico per trovare tracce della banda di ladri. I Carabinieri puntano anche sull’impianto di videosorveglianza del lussuoso albergo a cinque stelle e sul personale di sicurezza della struttura alberghiera.

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