Bravo, Poz. Dopo aver sentito le tue parole siamo ancora più convinti di aver dato quel 5 in pagella a Diawara. E, no: non siamo né ironici né sarcastici. Perché noi, per la nostra Pallacanestro Varese, sognavamo da sempre un allenatore così: capace di buttarsi a corpo morto per difendere i suoi giocatori contro tutto e tutti, giornalisti in primis. Perché il nostro modello di allenatore si chiama José Mourinho: splendido nell’attirarsi ogni fulmine e ogni critica,
al grido di «toccate me ma non i miei ragazzi». Perché se una settimana dopo la partita con Reggio e le nostre famigerate pagelle si parla ancora di quel voto, significa che abbiamo colto nel segno.
Bravo, Poz: abbiamo apprezzato il tuo intervento in conferenza stampa e ancor di più le parole che ci hai voluto riservare dopo. Un confronto fermo e sereno, che tra uomini si fa così.
Apprezziamo e sempre apprezzeremo che parla faccia a faccia: bravo e grazie, Poz. Apprezziamo un po’ meno chi, per quel “5” in pagella, preferisce fare l’offeso e chiudersi in sé stesso. Dimenticando che la stampa varesina, tutta, ha sposato a scatola chiusa le scelte della società senza spaventarsi di fronte a un precampionato disastroso. Che in altre città sarebbe stato il pretesto per scatenare tempeste.