«In Lombardia ci sono 500 comuni che non hanno ancora approvato il piano di governo del territorio. Se facessero tutti come noi sarebbe un bel segnale che viene dal territorio».
Il sindaco lancia così la “crociata” contro le macchinette.
Sì, perché nel piano di governo del territorio che verrà presentato entro la fine del mese è previsto lo stop alle sale slot.
«All’interno delle norme tecniche di attuazione, che definiscono quali siano le destinazioni urbanistiche ammesse e non ammesse, stiamo scrivendo un articolo che dovrebbe vietare, o comunque fortemente limitare, la presenza di questi luoghi».
Passaggio delicato, «stiamo lavorando perchè non possa essere contestato».
Tarantino sa bene che il ricorso è dietro l’angolo. «In caso di pgt ci sono le osservazioni prima di arrivare al Tar, ma ad esempio Verbania ha visto bocciare le proprie iniziative contro le slot dalla giustizia amministrativa».
Ed è proprio per questo che il primo cittadino samaratese lancia un appello ai sindaci che in questi mesi stanno lavorando al nuovo piano di governo del territorio.
«Siamo un esercito di amministratori comunali, se tutti seguissero il nostro esempio avremmo un segnale importante che viene dal territorio».
Un “no’”al gioco d’azzardo urlato da coloro che si rendono conto direttamente delle conseguenze quando dallo svago si passa alla patologia. «La ludopatia provoca impoverimento delle famiglie, i malati spendono senza controllo anche quando arrivano da situazioni di disagio economico che li porta a vedere nella vincita una speranza». In una parola, «è una piaga». Una malattia che sta colpendo sempre più persone in Lombardia, con dati davvero allarmanti.
Ad oggi «le armi in mano ai comuni sono la sensibilizzazione e le ordinanze, che però hanno un campo d’azione limitato». E allora «forse l’urbanistica è lo strumento giusto».
Per spingere i legislatori ad intervenire e a dare man forte ai comuni nel contrasto alla diffusione delle sale slot serve però che siano molti gli enti locali a seguire l’esempio samaratese. La modalità è molto semplice. «Il piano di governo del territorio definisce per ogni zona le destinazioni consentite e quelle prevalenti».
Basta non inserire tra queste le sale slot. Una soluzione che all’apparenza non pare troppo difficoltosa. «Funziona un po’ come con la grande distribuzione organizzata: se non la prevedo, non c’è».
Ora, non è detto che una soluzione di questo tipo sia effettivamente a prova di ricorso. «Sicuramente qualche appiglio in qualche legge nazionale si potrà trovare, ma noi stiamo cercando di scrivere una norma in maniera intelligente, così che sia difficilmente contestabile».
Il lavoro della giunta samaretese verrà presentato ai cittadini entro la fine del mese di giugno.
Dopodiché toccherà ai comuni impegnati nell’iter di approvazione del pgt decidere se seguire l’esempio samaratese. E chissà che anche quelli che hanno già definito il documento urbanistico non decidano di rivederlo per fermare l’”invasione” delle slot machine.
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