Nuove vetrate nella chiesa di Sant’Antonio Abate a Moncucco. Il luogo sacro, edificato nella seconda metà del ’500 dai frati Carmelitani, si abbellisce grazie al lavoro del gruppo parrocchiale dei volontari coordinati da Stanislao Prodan.
A realizzare l’opera, con tecnica Tiffany, è stato Ernesto Maltagliati, olgiatese mosso unicamente dalla passione per l’arte. «Tutto è nato – dichiara quest’ultimo – perché conoscevo il gruppo che si occupa del recupero della chiesa. Per prima cosa mi sono dedicato al rosone, che era rovinato. L’architetto Pietro Galli ha disegnato la vetrata raffigurante un sant’Antonio con il maiale. L’immagine è stata realizzata come fosse un affresco non totalmente recuperato». L’immagine s’ispira al Breviario Grimani, uno dei più complessi codici, ricco di miniature, prodotti nelle Fiandre intorno al secondo decennio del XVI secolo. I lavori si sono poi spostati su una finestrella all’ingresso dove compare il fuoco, tipico elemento che accompagna il santo.
Poi è toccato alle finestre laterali. «Sul vetro è stato riprodotto parte dell’affresco che occupava la parete della chiesa – dice Maltagliati – e che cento anni fa venne tagliato per realizzare le aperture. L’idea è stata quella di ricostruire quello che era stato tolto. In fondo alla chiesa sono infine state riprese le decorazioni della cupola».
La chiesa dedicata a S. Antonio Abate è uno dei punti d’interesse olgiatesi che possono essere votati come “luogo del cuore” del Fai – Fondo per l’Ambiente italiano. «A questo punto – dichiara Stanisalo Prodan – oltre ad un paio di vetrate ancora da finire, bisognerebbe occuparsi del tetto e ristrutturare la volta sopra l’altare, ma i costi sono altissimi. Il sogno poi sarebbe mettere mano alla facciata esterna».
La chiesetta, oltre che dal punto di vista artistico e architettonico, è un vero gioiellino per la sua acustica. «Sant’Antonio è stata scelta da numerosi cori per le loro registrazioni – sono le parole del volontario – e anche a fine agosto verrà un musicista da Milano perché l’acustica della chiesa è perfetta. Chi ha provato lo sa».