VARESE I “Bonnie & Clyde dello scrocco” sono finiti in manette. Li hanno arrestati i carabinieri della compagnia di Arona: qualche mese fa era toccato a Clyde, Luigi Clementi, nelle ultime ore i carabinieri della stazione di Gattico, in provincia di Novara, hanno tratto in arresto con l’accusa di insolvenza fraudolenta anche la compagna, Luigia Lorenzini.
Una coppia di sessantenni, provenienti dalla provincia di Novara, che per mesi ha messo sotto scacco ristoranti, bed and breakfast e locande della provincia di Varese, soprattutto nella zona di Sesto Calende, Angera e Vergiate. Di pagare il conto neanche a parlarne: i due mangiavano, bevevano e dormivano tranquillamente in ristoranti e alberghi della zona.
Tutto normale fino a qui. Ma poi, al momento di saldare il conto, la coppia si dileguava mandando su tutte le furie ristoratori e albergatori. Commercianti per i quali erano diventati veri e propri incubi.
Adesso saranno, però, contenti di sapere che grazie ai carabinieri, la coppia di “scrocconi” più mangereccia del Lago Maggiore dovrebbe aver terminato le loro scorribande per un po’ di tempo. Basta alle abbuffate gastronomiche a costo zero tra la provincia di Varese e quella di Novara.
Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori i due si muovevano tra il Piemonte e il Medio Verbano della Lombardia a caccia di buon cibo e di un posto gratuito in cui poter dormire. Insospettabili, dato il loro aspetto e la loro età. Hanno ripetuto la stessa scena tante volte, si parla di numerose abbuffate a sbafo e di soggiorni mai pagati. Tanto che si può parlare tranquillamente di decine di esercizi pubblici truffati tra la provincia di Novara e quella di Varese.
Una dimensione reale e precisa dei raggiri non è stata definita anche perché molti ristoratori, pur gabbati, hanno preferito evitare di sporgere denuncia soprassedendo su conti di poche decine di euro mai saldati.
La coppia più temuta dai ristoratori varesini era stata denunciata a piede libero per la prima volta circa un paio di anni fa dai carabinieri della stazione di Angera. Il provvedimento era scattato in seguito alla solita mangiata gratis avvenuta in una locanda del posto.
Marito e moglie non si sono mai fermati tanto da non essere scoraggiati neppure da successive denunce delle forze dell’ordine. Il desiderio di mangiare e dormire gratis, evidentemente, era più forte delle pene pendenti sulle loro teste. Tanto che nel giro di poche settimane si erano fatti conoscere anche in altri ristoranti tra Casale Litta, Sesto Calende e la zona di Ternate. Nel frattempo non disdegnavano qualche capatina mangereccia anche nella zona del Novarese, da cui appunto provenivano. Ora però la pacchia a costo zero sembra finita per entrambi.
j.bianchi
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