A Tradate anche il Pd si prepara alle elezioni comunali in primavera

TRADATE È iniziato la sera di mercoledì il percorso di creazione del programma elettorale a cui il Partito democratico vuole arrivare nel modo più partecipato possibile in vista delle prossime amministrative di primavera a Tradate.

«Abbiamo fatto la prima serata sul programma – spiega Luca Carignola – e abbiamo deciso assieme quali sono gli ambiti su cui vorremmo sviluppare la stesura del programma elettorale con la possibile creazione di gruppi lavoro dedicati. I temi che sono usciti sono sostanzialmente quattro: Seprio e conti pubblici, Ambiente e territorio, Sociale e servizi alla persona, Cultura e sport. Poi è emersa anche l’esigenza di discutere della crisi e dei riflessi sul tradatese».

Il percorso avviato dal Pd, che verrà coordinato da Andrea Botta, è aperto a tutti i cittadini e prenderà forma nelle prossime settimane: «L’obiettivo è arrivare alla fine di questo percorso con una bozza di programma già a dicembre. Così avremo in mano un documento da condividere con le altre forze politiche o di estrazione civica che vorranno costruire un percorso insieme a noi».

Ma è sulle alleanze che sembrano stare i veri problemi del centrosinistra, che oggi sembra essere molto lontano dalla creazione di quella grande coalizione che dovrebbe impensierire l’attuale governo cittadino. «Secondo il nostro punto di vista, chi si troverà a governare la città per i prossimi cinque anni dovrà sopportare un peso non indifferente – sottolinea Carignola -, per come la vediamo noi l’unica strada possibile è quella di un’alleanza tra tutte le forze responsabili, che devono unirsi per il bene della città. Bisogna partire con chi ha fatto opposizione e lavorato insieme per Tradate. In questo senso noi abbiamo già fatto tanta strada. Abbiamo collaborato molto con Sel, Carlo Uslenghi e Unione Italiana, tanto da considerarli nostri interlocutori naturali, poi noi del Pd pensiamo che si possa anche andare oltre, magari sulla scorta di un percorso programmatico condiviso».

Andare oltre significa tenere una porta aperta ad una possibile alleanza con l’area rappresentata da Franco Accordino (esponente ex An, estromesso dall’attuale Giunta comunale per aver assunto posizioni di aperto dissenso su alcuni provvedimenti dell’amministrazione).

Alleanze difficili perché ci sono barriere culturali e resistenze politiche da superare. A queste si aggiungono le riserve personali di chi, come Carlo Uslenghi vuole mantenere il proprio nome legato ad un’area civica, senza vincolarsi a simboli di partito. Di strada da fare, a quanto pare, ce n’è ancora molta.

Alessandro Madron

e.besoli

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