Se in casa della Polha le stelle del nuoto lavorano sodo in vista del decollo per le Paralimpiadi di Rio, i suoi giovani talenti non stanno a guardare. Nel lavoro infinito della polisportiva varesina, il settore nuoto è quello che illumina una storia iniziata nel 1982 quando Simone Barlaam non era nemmeno nei sogni dei suoi genitori. Oggi, a soli 15 anni, Simone ha già caricato il suo palmares di vittorie pesanti. In aprile è andato a prendersi i due titoli dei 50 e dei 100 stile ai campionati italiani giovanili, dando il suo contributo anche per le due medaglie d’oro delle staffette 4×50 stile e 4×50 misti insieme ai compagni di squadra Lorenzo Labbate, Lorenzo Zeni e Francesco Nicoletti. Risultati che l’hanno proiettato al prestigioso meeting di Berlino dove s’è tolto lo sfizio di mettersi al collo 2 bronzi incorniciati con tre nuovi record italiani.
Con Barlaam in Germania c’erano anche Alessia Berra che s’è messa al collo 9 medaglie, stabilendo 3 record italiani e un rigenerato Fabrizio Sottile carico di 5 medaglie. Un tris d’assi che insieme alla stella Federico Morlacchi e Arianna Talamona confermano la qualità del settore nuoto della Polha cresciuto in ogni suo elemento. Dai campioni ai più giovani del «promozionale» niente è lasciato al caso con un impegno totale ben riassunto nello slogan simbolo dello sport disabili: oltre ogni barriera.
Si perché, ancora oggi, di barriere la Polha è costretta a superane tante. Scarsità di spazi acqua in primis in una provincia che di piscine da 50 metri ne conta un paio delle quali solo una coperta. E infatti il responsabile tecnico Massimiliano Tosin ed il suo gruppo di lavoro l’ambiente ideale l’hanno trovato a Milano, grazie al Comune a allo sponsor Banca Popolare di Milano, dove i talenti gialloverdi si allenano regolarmente e intensamente come deve fare ogni atleta di livello mondiale. La tabella di marcia è quella programmata nel progetto «AcquaRio» presentato nel 2015 e portato avanti da Tosin con la collega Micaela Biava, il preparatore atletico Luca Caviggioni e la psicologa Michaela Fantoni.
«I risultati ottenuti dai nostri ragazzi a Berlino sono una ulteriore conferma della bontà del lavoro dei nostri tecnici e delle altre figure professionali comprese nel progetto ‘AcquaRio’ – dice la presidente Daniela Colonna Preti – Forse è questa la nostra virtù più grande: il saper trovare in noi stessi la carica necessaria per affrontare e risolvere ogni problema. Le motivazioni sono quelle di sempre e quando corriamo il rischio di abbatterci ecco che le braccia al cielo di un nostro atleta o anche solo il sorriso di uno dei nostri ragazzi ci rigenera».
Oltre al nuoto e con l’unica ovvia eccezione dello sledge hoeckey, per la Polha sarà un’estate piena di attività dei rispettivi settori. Dal tiro con l’arco all’atletica, dalle bocce all’equitazione, dall’handbike al kayak, dal tennis tavolo al tiro a segno. A settembre ripresa totale con testa e cuore a Rio dove atleti e volontari seguiranno le gare di Alessia Berra, Federico Morlacchi e Arianna Talamona… sempre che la lista dei convocati ancora nella penna del Ct azzurro Riccardo Vernola non riservi qualche belle sorprese. E con ancora nella mente e nel cuore l’avventura in Brasile l’appuntamento varesino già fissato è quello di domenica 25 settembre con una nuova fantastica edizione di «Tre Ruote Intorno al lago». Come sempre volontari cercarsi ma anziché farsi cercare è bene mettersi in contatto con www.polhavarese.org, scrivere a [email protected] o telefonare allo 0332 229001 lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 18 e nelle sere di martedì e giovedì dalle 20 alle 22.