VARESE Quasi 4.500 denunce in un anno, vale a dire 505 ogni 100 mila abitanti. La sicurezza dà i numeri e la provincia di Varese si ritrova tra le prime dieci a livello nazionale per numero di furti in abitazione.
A rivelarlo è un’elaborazione realizzata dal Sole 24 Ore su dati forniti dal ministero dell’Interno e relativi al 2011. Il quadro che emerge s’innesta alla perfezione in un contesto di crisi: furti, borseggi, truffe, rapine e scippi registrano un aumento generalizzato nel Bel Paese.
In controtendenza solamente i furti d’auto.
Non fa eccezione il nostro territorio dove, nel corso dell’anno passato, sono stati denunciati 35.423 reati in tutto. La posizione numero 43 su scala nazionale, riferita al rapporto tra numero di abitanti e denunce, consola solo in parte.
Certo sono lontane le 7.360 denunce presentate alle forze dell’ordine ogni 100 mila abitanti nella provincia di Milano. Ma 4.10 sono comunque molte se raffrontate alle 2.175 di Oristano e alle 2.312 di Belluno.
Sempre scorrendo la classifica nazionale, si scopre che è dominata da Nord e Centro Italia: Milano, Rimini, Bologna,Torino, Roma, Genova, Prato, Ravenna, Firenze e Imperia. A chiudere, di contro, ecco Oristano, Matera, Potenza, Enna, Benevento e Crotone.
«La spiegazione è riconducibile alla maggiore propensione a denunciare da parte dei residenti nelle province del Nord» dicono in coro gli esperti della sicurezza cui, tuttavia, non sfugge la posizione numero nove incassata da Varese alla voce “furti in casa” e l’annesso incremento del 33,9% delle denunce rispetto all’anno passato (+21,1% a livello nazionale). «È evidente che i dati del Ministero descrivono un cedimento su scala nazionale del dispositivo di prevenzione, ed è per questo che dobbiamo saper cogliere la diretta corrispondenza con i “tagli lineari” alle risorse per le forze di polizia, che si sono andati sommando anno dopo anno» denuncia Francesco Cianci, Uil Polizia di Varese.
Tagli che potrebbero aggravarsi nei prossimi tre anni quando entrerà a pieno regime la “spending review” decisa dal Governo. Si parla di 35 mila uomini in meno a livello nazionale, 1.179 nella sola Lombardia tra polizia e carabinieri. A loro s’andranno ad aggiungere 916 finanzieri.
«Per cercare soluzioni che consentano di contenere le conseguenze negative, da Varese segnaliamo da anni l’esigenza di istituire una “cabina di regia” dell’azione di prevenzione di tutte le forze di polizia per l’intera provincia, perché solo portando al massimo livello l’ottimizzazione sarà possibile contenere i danni provocati dai tagli di spesa. Così come segnaliamo la necessità di “stabilizzare” gli operatori amministrativi e gli archivisti “precari” dell’Ufficio Immigrazione, perché altrimenti al loro posto dovranno essere richiamati in ufficio dal territorio dieci poliziotti, e questo aumenterebbe le scoperture dell’organico».
Infine il capitolo scorte: «La “Spending-Review” faccia carico ai soggetti con carica politica di sostenere i costi del loro servizio di scorta attraverso i fondi di provenienza pubblica di cui i partiti dispongono.
s.bartolini
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