A Varese chiudono i negozi, ma apre un nuovo centro islamico: cosa nasce in via Pisacane

Iniziati i lavori per la sede della ricca Associazione Italo-Kuwaitiana. Una storia vecchia e controversa ora giunta a una svolta

VARESE – Una storia vecchia, giunta a una svolta. Dopo molte controversie, stop e ripartenze, la comunità islamica di Varese avrà il suo nuovo centro sociale e culturale in via Pisacane, nell’edificio dell’ex laboratorio Malerba.

I lavori sono già cominciati per il progetto portato avanti dall’ormai nota Associazione Italo-Kuwaitiana, ricca realtà da tempo radicata nella Città Giardino. Sono passati 11 anni dalla prima inaugurazione del 2014 di quello che era di fatto, data la provenienza del denaro, un piccolo “consolato” dello Stato arabo. Poi fu chiuso perché non a norma e privo delle necessarie autorizzazioni – c’erano di mezzo il Pgt e l’amministrazione comunale a guida leghista – e l’unico punto di riferimento per i musulmani locali rimase la piccola sede di via Giusti.

Con sede a Firenze e in altre città italiane, l’Associazione si muove sul consueto terreno culturale, umanitario e benefico con donazioni e iniziative solidali, ma è piuttosto chiaro che i petrodollari, per quanto elargiti a pioggia, non sono mai a fondo perduto. Chi spende e investe comanda, indirizza, controlla. E a Varese la presenza arabo-islamica come si sarà ormai capito è in costante espansione. Che poi molti maomettani non seguano proprio alla lettera proprio tutti i precetti del Corano è altrettanto evidente, ma questa è un’altra storia e materia, ove possibile, di forze dell’ordine e autorità giudiziaria.