Una celebrazione sobria, ma solenne e più partecipata degli anni passati. Tanto che c’erano persino persone in piedi nell’aula magna dell’università dell’Insubria per ascoltare il discorso del presidente e le parole del prefetto .
E poi l’intervento del professor che ha spiegato, citazioni filosofiche alla mano, cosa significa essere una Repubblica.
E infine il momento più commuovente: quello della consegna delle onorificenze dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana” e delle medaglie al valore militare. Con i ricordi, le testimonianze, le fotografie e qualche lacrima di commozione.
Come quelle di, la figlia del compianto: «Mio padre ha combattuto la guerra con la speranza di tornare e avere una bambina, da qui il mio nome».
L’affluenza, record se confrontata a quella del passato, è stata commentata così dal Prefetto: «Il senso di appartenenza alla nostra Repubblica a Varese si dimostra superiore alle nostre aspettative. Quando ci sarà la nuova sede, l’Insubria riuscirà ad accogliere tutti».
C’erano sì alcune assenze tra le autorità, ma l’impressione è stata quella di aver superato i mal di pancia che la ricorrenza del 2 giugno faceva venire anni fa. Presenti anche personaggi di spicco della vita pubblica. Come , recentemente insignita del titolo di cavaliere del lavoro. E monsignor, elevato a vescovo.
Filo conduttore della giornata è stata la parola «servizio». Il Prefetto ha descritto «l’impegno e gli sforzi richiesti dalla particolarità del momento, che richiede capacità di migliorarsi soprattutto con le risorse ridotte».
Minazzi ha parlato di come la Repubblica racchiuda il significato stesso di servizio e di onestà. Anche perché, citando la Pace perpetua di Kant, «ogni politica deve piegare le ginocchia davanti alla morale». Dopo un «W la Repubblica» proferito a gran voce da Minazzi a conclusione del suo discorso, e seguito da uno scroscio di applausi, si è arrivati alla premiazione delle persone che hanno fatto sempre il proprio dovere nel lavoro e nel sociale, tanto da meritarsi l’onorificenza dell’ordine al merito della Repubblica Italiana. Quest’anno erano 12, un altro record, tanto più se confrontato con i tre cavalieri dello scorso anno.
Eccoli. L’ufficiale , esempio di fedeltà e di dedizione al lavoro in Agusta. , che è stato consigliere comunale e assessore del comune di Varese con delega alla polizia locale. , maresciallo luogotenente in servizio presso il reggimento tattico e logistico alla caserma Ugo Mara di Solbiate Olona, che ha partecipato a missioni all’estero in Afghanistan, Bosnia, Somalia.
, luogotenente comandante della sezione operativa del nucleo gruppo GdF di Malpensa, che si è distinto per i brillanti risultati conseguiti nella lotta al traffico degli stupefacenti. Maurizio Frontali, sindaco di Marzio dal 7 giugno 2009.
, animatore di un progetto, unico a livello mondiale, per la messa a punto di un presidio medico chirurgico da utilizzare nella chirurgia su tendini e nervi periferici.
Ascolto e assistenza
, comandate dei carabinieri di Varese dal 1996 al 2005, oggi luogotenente responsabile di polizia giudiziaria dei carabinieri presso la procura della repubblica di Varese. , che ha aperto un’azienda in Kenia e , dipendente pubblico.
, tra i fondatori del centro di ascolto “Santissimi Apostoli” di Busto, per la pluridecennale attività di assistenza ai tossicodipendenti e loro familiari. , assistente sociale per più di 30 anni a Cassano. , presidente dell’asilo di Giubiano, a cui l’onorificenza è stata consegnata nei mesi passati nel corso di una cerimonia ad hoc.
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