«Abbandonare la Pro? Mai nella vita… Ma si trovi la gente giusta per ripartire»

Tigrotti sempre: lo gridano Roberto Centenaro e Simone Lamperti, presidenti dei due club di tifosi. «La salvezza ormai è impossibile, ma noi ci saremo: siamo tutti molto delusi, non da Patrizia Testa»

Abbandonare la Pro Patria? Mai nella vita. Ma la società cominci a programmare il futuro con persone all’altezza del ruolo. Provata dall’ennesima stagione all’insegna della sofferenza, la tifoseria biancoblù non intende gettare la spugna: saremo sempre presenti, per amore della maglia e per rispetto di Patrizia Testa, dicono i presidenti del Pro Patria Club e del Tigrotto. Che guardano già al futuro: «Si riparta con persone che mettano al primo posto gli interessi della Pro Patria».

«Questa stagione è ormai compromessa, inutile nasconderlo, ma rimarremo vicini alla squadra – garantisce , presidente del Pro Patria Club – Chi ce lo fa fare? Semplice. Le ragioni sono due. La prima è che un abbandono da parte dei tifosi andrebbe a peggiorare una situazione già tremenda. Strettamente legata a questa è anche la seconda motivazione: se anche noi tifosi mollassimo, daremmo un segnale molto negativo a una persona come Patrizia Testa, che sta sostenendo sacrifici non indifferenti per questa squadra.

Perciò io dico, malgrado i risultati: rimaniamo vicini alla Pro Patria e a Patrizia Testa». Ciò non toglie che, all’interno del Ppc, serpeggi un bel po’ di malumore per l’esito deludente della stagione: «Siamo delusi – ammette Centenaro – Non certo dalla signora Testa, che sta facendo anche più del dovuto. Ma ci aspettavano che il gruppo Nitti, che detiene il 70% delle quote, potesse fare qualcosa di meglio a livello di costruzione della squadra. Sono arrivati giocatori già rotti, altri palesemente inadeguati, altri non ancora pronti. E la classifica è lì da vedere. Non ci sta bene che la Pro Patria perda quasi tutte le partite – sottolinea Centenaro – anche perché non ho visto molti fenomeni tra gli avversari. Diverse squadre erano battibili, ma se noi non ne imbrocchiamo una…».

E la salvezza è ormai un miraggio: «Dopo il mercato di riparazione ho abbandonato le speranze» ammette il presidente del club di via Pozzi. E allora meglio pensare al futuro: «Intanto diciamo una cosa – argomenta Centenaro – Non c’è nulla di disonorevole nel ripartire dalla Serie D: sempre meglio che stare in Lega Pro per perdere tutte le partite. L’importante è mettere a punto un programma serio, affidato a persone che abbiano la qualità e competenza necessarie per costruire qualcosa di duraturo. Se questo avverrà, i tifosi avranno la pazienza di aspettare i risultati. Patrizia Testa è il nostro valore aggiunto – prosegue Centenaro – senza di lei la situazione sarebbe un completo disastro. Ma Patrizia deve essere affiancata da persone competenti che abbiano come unico scopo il bene della Pro Patria. E che non siano a Busto solo di passaggio, altrimenti di strada ne faremo poca». Concetti condivisi in pieno da, presidente del club “Il Tigrotto”: «Per il futuro – auspica Lamperti – mi aspetto una programmazione ben definita, con persone all’altezza – a cominciare da un direttore sportivo – che possano aiutare nel migliore dei modi Patrizia Testa a riportare rapidamente la Pro Patria sui palcoscenici che le competono».

I risultati, certo, non sono entusiasmanti. Eppure: «Da parte mia continuerò a seguire la squadra – assicura il presidente del Tigrotto – perché l’amore che provo per quella maglia è troppo forte. La squadra continuerà ad avere l’appoggio incondizionato del club che rappresento, e anche sabato a Cuneo il nostro striscione sarà presente come sempre. Anche come atto di rispetto nei confronti di una persona come Patrizia Testa, che sta facendo tantissimi sforzi per il bene della Pro Patria. E ci mette sempre la faccia. Non possiamo che dirle grazie».
Anche gli Ultras Pro Patria 1919, attraverso un comunicato, invitano a non abbandonare la maglia e i colori: «È troppo facile salire sul carro dei vincitori – il pensiero degli ultras biancoblù – Essere ultras non è andare allo stadio quando si vince, ma quando si perde: perché anche se la Pro Patria sarà sconfitta sul campo, non sarà mai sconfitta sugli spalti: la Pro Patria siamo noi».