MILANO – Nell’ambito di un’indagine in corso dal gennaio 2023, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lodi in collegamento con la Procura della Repubblica di Milano, stata eseguita un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari, nei confronti di un medico di guardia in servizio negli gli ambulatori di San Giuliano Milanese e di Milano per il reato di violenza sessuale aggravata, commesso in danno di giovani donne, sue pazienti nel corso delle visite mediche alle quali erano sottoposte.
Le denunce erano state presentate ai carabinieri di San Giuliano. Si tratta di quattro casi su cui hanno lavorato gli agenti della Polizia di Stato della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Milano e dai Carabinieri di San Giuliano e San Donato. Il medico, che ha 40 anni, è originario del Camerun e vive a Varese, avrebbe palpeggiato le pazienti durante le visite.
Il gip: “Dopo gli abusi vittime con attacchi di panico e insonnia”
Una delle ragazze abusate dal medico arrestato per violenza sessuale “nel periodo seguente” ai fatti “era stata oggetto di plurimi attacchi di panico che l’avevano costretta a rivolgersi al pronto soccorso”. Lo scrive il gip di Lodi Giuseppe Pighi nell’ordinanza con cui dispone i domiciliari per il medico di 40 anni, di origini camerunensi, arrestato in un’inchiesta coordinata dalla Procura di Lodi in collegamento con quella milanese su quattro denunce presentate da altrettante donne.
Anche un’altra delle ragazze vittime di palpeggiamenti e abusi “ha affermato di essere stata interessata da episodi depressivi e da insonnia” dopo la violenza subita. Per il gip “sussiste un grave pericolo di reiterazione del reato, a fronte della frequenza dei turni di reperibilità del servizio di continuità assistenziale e dell’ampiezza del numero degli ambulatori”. Il fatto che gli abusi siano stati commessi “in studi sempre differenti dell’area della Città Metropolitana di Milano (e quindi con un’utenza potenzialmente vastissima) non fa che corroborare l’assunto circa la pericolosità del soggetto nei confronti delle giovani utenti del servizio”. Il medico è accusato di violenza sessuale aggravata perché commessa “abusando della propria autorità e delle condizioni di inferiorità fisica” delle vittime.