«Era sempre stata una bambina aperta, felice, diligente e piena di voglia di vivere. All’improvviso si è spenta. E’ diventata chiusa, introversa, infelice. Una bambina tormentata». Quella bimba, all’epoca dei fatti, aveva 9 anni. Era il 2008 (i fatti sono contestualizzati in un Comune dell’alta Valle Olona) e quella che ieri ha testimoniato in aula era la sua insegnante di allora. Oggi a processo accusato di aver abusato sessualmente della ragazzina e di aver spento così
la sua luce c’è l’uomo che nel 2008 era il vicino di casa insospettabile della bimba e della sua famiglia. Sposato, padre di un bimbo, nel 2008 aveva 26 anni. Secondo quanto testimoniato a dicembre dalla madre della ragazzina l’uomo era gentile. Aveva dei cani e invitava spesso la bimba e suo fratello a giocarci. Per la procura quello altro non era che il comportamento canonico del predatore: i cani erano l’esca per attirare la ragazzina e carpire la fiducia sia della bimba che della sua famiglia. E del resto perché sospettare di quell’uomo? Padre amorevole, vicino gentile sempre carino con i ragazzini. La madre aveva spiegato che i bambini spesso giocavano a pallone tutti insieme nel giardino condominiale. E lui, il vicino, c’era sempre. Quel cambiamento notato dall’insegnante, però, era stato osservato anche dalla mamma della piccola. «Mi è sembrato che qualcosa non andasse», ha detto ieri l’insegnante che ha quindi cercato di capire cosa fosse accaduto. La madre intanto aveva notato che la piccola, a giocare a pallone con gli altri, non ci andava più volentieri. E che il vicino, però, insisteva. Tanto da mandare il fratellino a chiamare la ragazzina per convincerla a scendere in cortile. Con la mamma a casa e l’insegnante a scuola entrambe che incalzavano per capire la piccola, alla fine ha parlato. Quel vicino con lei faceva giochi particolari. La portava in garage, al riparo dagli sguardi di tutti e la toccava. Abusa di lei palpeggiandola, strusciandosi addosso, costringendola a toccarlo. Negli otto mesi in cui i presunti abusi sono andati avanti la piccola è cambiata radicalmente. «Si è spenta», ha ribadito l’insegnante ieri. Era impaurita, mangiava poco, non parlava molto, non sorrideva più. Quando la piccola ha finalmente trovato il coraggio di parlare è immediatamente scattata la denuncia. Ora la ragazzina e la sua famiglia vivono lontano dall’ex vicino. La ragazzina ancora oggi è seguita da un terapeuta e soffre di attacchi d’ansia. Si torna in aula il 13 ottobre.