CASCIAGO Non tentato omicidio; bensì "solo" lesioni aggravate. La posizione di Doriana Perra, la 46enne accusata di aver accoltellato il convivente Roberto Carù, si attenua notevolmente. Ieri il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Battarino ha interrogato la donna. Al termine del confronto ha convalidato l’arresto, disponendo però i domiciliari: la Penna si trova già ospite dei genitori, a Novara. L’ipotesi di reato prefigurata dal gip non è un fulmine a ciel sereno. Dopo aver potuto valutare la vicenda in tutte le sue sfaccettature, anche il sostituto procuratore Tiziano Masini, il magistrato che segue l’inchiesta, non escludeva la derubricazione del reato.
Si complica, al contrario, la situazione del Carù. Sempre il gip Battarino ha formalmente chiesto al pm di verificare se sia possibile incriminare il 51enne per maltrattamenti in famiglia ai danni della compagna. Non solo: Carù, già noto alle forze dell’ordine, è indagato anche per detenzione illegale di arma da fuoco. Nel corso di un litigio, infatti, l’uomo avrebbe minacciato alcuni vicini di casa con la pistola: pistola che, tuttavia, non è mai stata trovata.
Esulta Raffaella Servidio, l’avvocato che insieme alla collega Maria Petra Marotta assiste la Penna. «Sono molto soddisfatta, l’ordinanza del gip è molto ampia e dà riscontro a molti elementi utili per la difesa».
A favore della donna ha giocato anche la confessione spontanea e senza contraddizioni che ha rilasciato al gip. «Dall’interrogatorio è emerso che la mia cliente non aveva affatto intenzione di uccidere il convivente – spiega la Servidio – i due, che dormivano in camere separate,
avevano litigato la sera prima dei fatti, e poi ancora attorno alle 5 di mattina. La signora era esasperata per le minacce e per gli insulti che si susseguivano da molto tempo. In preda a un raptus, ha afferrato un coltello e ha colpito l’uomo. Lui dormiva a letto, inerme, con addosso solo un paio di slip. Lei aveva in mano un coltello con la lama lunga 18 centimetri. Se davvero avesse voluto ammazzarlo, non si sarebbe limitata a provocare ferite di lieve entità vicino all’orecchio». La reale entità delle lesioni, tuttavia, sarà oggetto di una perizia medico-legale che verrà predisposta nei prossimi giorni.
L’accoltellamento era avvenuto attorno alle 5.30 di sabato nell’abitazione di Casciago della coppia, al numero 1 di via Giovanni XXIII. Subito dopo essere stato ferito, l’uomo aveva chiesto soccorso ad alcuni vicini; mentre la donna, che fuggendo aveva lasciato cadere il coltello in un tombino, si era rifugiata presso alcuni amici che abitano poco distante. Dalle indagini era subito emerso che Carù da tempo vessava la donna con continue minacce e con insulti. Una situazione divenuta intollerabile per la Penna, esplosa infine nel sangue. Intanto Carù oggi dovrebbe lasciare l’ospedale, ma non potrà rientrare nell’appartamento che occupava con la partner perché ancora sotto sequestro.
s.bartolini
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