Accoltellato a Cuvio Il motivo? Un portone aperto

sarà ascoltato nelle prossime ore dal giudice per indagini preliminari. L’uomo, 57 anni, è accusato del tentato omicidio del vicino di casa, 39 anni, accoltellato al parco Litta venerdì sera mentre ballava al Tris d’estate con la moglie e i due figli di 7 e 12 anni.

L’uomo è stato arrestato dai carabinieri di Cuvio e Luino poco dopo la follia nel parco: i militari hanno ritrovato anche il coltello con lama da 33 centimetri che Bollino ha usato per pugnalare quattro volte il vicino. Al momento dell’arresto Bollino non ha aperto bocca. Un gelo confusionale: non una parola ne per negare, ne per ammettere le sue colpe.

Di fatto l’uomo non ha alcuna possibilità di negare: mezzo paese, almeno 40 persone già ascoltate dai militari, che hanno cristallizzato le testimonianze, lo ha visto aggredire alle spalle il vicino e sferrare le coltellate. Una al rene, le altre all’addome, al torace e alla coscia quando la vittima era già a terra in un lago di sangue.

Tutto Cuvio ha indicato in Bollino l’aggressore, non è escluso che vi siano persino immagini scattate con i telefonini dell’accaduto. Chiarito, invece, il movente. Tra aggressore e vittima da almeno cinque anni i rapporti di vicinato erano pessimi. Litigi, minacce, persino ricorso alle vie legali. Venerdì nel tardo pomeriggio la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Tra i due sarebbe scoppiata l’ultima litigata. Un diverbio violentissimo a causa del porte della palazzina dove entrambi vivono. Portone che per l’aggressore doveva restare chiuso per ragioni di sicurezza. L’uomo accusava invece il vicino di fregarsene e di averlo lasciato aperto.

Finito il diverbio il trentanovenne era andato al parco con la famiglia vista la miracolosa assenza di pioggia. Bollino invece avrebbe meditato vendetta. È probabile che gli venga contestata anche la premeditazione. Perché per ore avrebbe covato il rancore. La rabbia. Quindi ha afferrato il coltello da cucina, se l’è nascosto addosso e si è messo a cercare l’acerrimo nemico. Ha ipotizzato che la vittima fosse al parco, potendo accertare come lui e la famiglia non fossero in casa. E lì l’ha trovato che ballava giocando con la moglie e i bimbi. L’ha aggredito e accoltellato.

L’uomo in seguito ai fendenti ha perso un rene. È ricoverato in coma farmacologico all’ospedale di Circolo di Varese: i medici non hanno ancora sciolto la prognosi. Il pubblico ministero probabilmente chiederà la custodia cautelare in carcere. Vista la gravità della situazione e visto che sarebbe impossibile metterlo agli arresti domiciliari data la situazione.

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