Accordo Beko approvato dai lavoratori: sì all’intesa che riduce gli esuberi e scongiura i licenziamenti

Oltre l’88% dei votanti favorevole: attesi ora la firma ministeriale e l'avvio del piano da 300 milioni di euro.

È arrivato il via libera dai lavoratori degli stabilimenti italiani di Beko all’accordo preliminare siglato con l’azienda nella notte tra l’8 e il 9 aprile al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’intesa ha ottenuto un ampio consenso: 2.569 voti favorevoli, pari all’88% dei voti validi, con una partecipazione al voto del 74%.

«Il consenso espresso conferma la bontà del lavoro svolto e ci consente di procedere alla firma in sede ministeriale lunedì 14 aprile», fanno sapere Fim, Fiom, Uilm e Uglm, che sottolineano come l’accordo consenta di evitare licenziamenti collettivi, riducendo gli esuberi da oltre 1.900 a 937, cui si aggiungono 287 del sito di Siena, da affrontare con ammortizzatori sociali conservativi e uscite volontarie incentivate.

Tra i punti centrali dell’accordo:

  • Salvaguardata la produzione di frigoriferi a Cassinetta, inizialmente destinata a un ridimensionamento;
  • Scongiurata la chiusura dello stabilimento di Comunanza;
  • Definito un percorso di reindustrializzazione per il sito di Siena, con l’impegno del Governo a rilevare l’immobile tramite Invitalia, in collaborazione col Comune;
  • Previsti contratti di solidarietà in tutte le sedi aziendali;
  • Stabilito un piano di uscite volontarie per tutti i profili, con incentivi sia per chi è vicino alla pensione, sia per chi non può ancora accedervi;
  • Annunciato un investimento complessivo di circa 300 milioni di euro fino al 31 dicembre 2027.

Resta tuttavia una riduzione parziale del personale e delle attività nelle funzioni di staff e ricerca, che non è stato possibile evitare del tutto. Per Siena, sarà necessario un atto normativo ad hoc per attivare strumenti di sostegno alternativi alla solidarietà, attualmente non applicabile.

I sindacati definiscono l’accordo come «sofferto ma necessario», ponendo l’accento sulla tutela dei lavoratori e sulla necessità di garantire continuità produttiva. «Auspichiamo che continui il sostegno da parte delle istituzioni locali e nazionali», concludono le sigle, ribadendo l’importanza di una garanzia istituzionale per la piena attuazione del percorso di reindustrializzazione e tutela occupazionale.