«Oliviero, mio padre, ieri ci ha lasciati. Il vento lo ha preso con sé. Il dolore è immenso come il vuoto che lascia alla sua famiglia e a tutta la comunità montanara. Ci rimangono i suoi sogni e tutta la forza di volontà che solo lui sapeva trasmettere a tutti noi».
È Xania Bellinzani, figlia dell’uomo con le ali Oliviero, a confermare le voci cui nessuno, sin dal mattino di oggi, sperava di dover credere.
L’alpinista di 59 anni che ha perso la vita venerdì pomeriggio dopo un tremendo volo sul versante ticinese del Grauhorn è Oliviero Bellinzani, amante delle arrampicate e dell’avventura con all’attivo quasi 1.500 cime scalate.
Amputato di una gamba nel 1977 in seguito ad un grave incidente stradale, ha raggiunto traguardi di difficile realizzazione anche per alpinisti con entrambe le gambe, come il Grand Capucin per la Via degli Svizzeri, il Dente del Gigante, il Cervino sia per la Cresta del Leone e che dalla Cresta Hornli, il Monte Bianco in solitaria, il Pizzo Badile per lo spigolo nord, la Punta Dufour nel Monte Rosa, la Piccolissima nelle Tre Cime di Lavaredo per la Via Cassin, solo per citarne alcune.
Lo ricordiamo così, attraverso le sue stesse parole: «Ogni cima raggiunta non è una conquista ma il coronamento di un atto d’amore».