LONATE POZZOLO Ultimo saluto di Lonate a Sara Orlandi, la 28enne lonatese, colpita da un attacco fulmineo di meningite il lunedì di due settimane fa. In tanti si sono stretti intorno al padre Adriano, alla madre Gilda e alla sorella Emanuela per l’addio alla giovane. Difficile spiegare il perché di una tragedia tanto dolorosa quanto inaspettata, anche se nel frattempo le due autopsie disposte dalla Procura della Repubblica hanno contribuito a ritardare la data delle esequie, più che ad accertare le eventuali responsabilità dei medici dell’ospedale Sant’Antonio Abate che il 22 giugno scorso rimandarono a casa la donna che soffriva di febbre e nausea.
A placare la rabbia e a confortare i convenuti nella parrocchiale di Sant’Ambrogio ci ha però pensato il papà di Sara che, all’inizio della celebrazione, ha rivolto alcune parole di ringraziamento ai presenti e a tutti coloro che nei giorni precedenti hanno fatto sentire la propria vicinanza alla famiglia colpita dal lutto. «Oltre alla sofferenza – ha esordito – vorrei invitarvi a condividere una serenità gioiosa che dopo soltanto un giorno da questo triste evento è
entrata nel mio animo». «Sara non è morta – ha proseguito con voce ferma e certa – perché la sua ricchezza non può essersi esaurita nella cenere. Quante porte ha già aperto nei nostri cuori da quando se n’è andata. Più viva di così».
Parole forti ed affettuose di un padre a una figlia che non c’è più, sorrette al tempo stesso da una fede e una speranza non comuni. «Prepariamoci con letizia alla sua dipartita in cielo – ha affermato rivolgendosi ai suoi cari – sono sicuro che Sara diverrà un angelo custode per ciascuno di noi».
Filippo Facco
s.bartolini
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