Addio ai fantasmi urbani. Gli studenti li riprogettano

I ragazzi del Politecnico di Milano proporranno idee per bonificare tre aree dismesse a Varese

Tre aree dismesse della Città Giardino torneranno a nuova vita. Grazie alle energie e alla progettualità degli studenti del Politecnico di Milano. Questa l’iniziativa dell’amministrazione, che ha coinvolto i ragazzi del “Laboratorio di Sintesi Finale” del terzo anno del Corso di studi di Design degli Interni del Politecnico di Milano. La collaborazione sarà portata avanti dall’assessorato alla Pianificazione del Territorio, guidato da .

I luoghi scelti per questo tipo di sperimentazione progettuale saranno l’ex stazione dei tram “Bettole” in viale Aguggiari, di proprietà dell’Agenzia del Demanio, l’ex ufficio d’igiene di via Staurenghi, di proprietà del Comune, e l’ex deposito merci della stazione dello Stato, di proprietà delle Ferrovie.

Ogni luogo sarà studiato da tre gruppi di lavoro di 18 studenti, che proporranno tre possibili varianti progettuali. Il termine del lavoro è previsto per fine di dicembre e i risultati di questa prima fase saranno poi rielaborati da ciascuno studente e portati come elaborati per la Laurea triennale prevista nel mese di luglio 2018. Il progetto è stato presentato ieri mattina dall’assessore Civati e dal professor .

Il corso si svolgerà nel primo semestre dell’anno accademico 2017/18 e coinvolgerà cinquantaquattro studenti ai quali sarà affidato il compito di proporre delle possibili nuove modalità d’uso di tali spazi e di elaborare soluzioni progettuali coerenti e caratterizzate da un approccio progettuale di tipo allestitivo, reversibile, a basso costo.

Gli elaborati consisteranno in tavole, book di studio, presentazioni video, brevi filmati, modelli di studio. Gli esiti del lavoro saranno restituiti in una mostra. Gli studenti avranno massima libertà, entro le destinazioni che l’amministrazione ha ipotizzato, ovvero uno spazio di coworking nell’ex deposito merci, un dormitorio per l’università in via Staurenghi e un’area ristorazione nell’ex stazione dei tram.

«Con questo progetto abbiamo l’opportunità di lavorare sugli edifici dismessi, non solo le grandi aree ma anche i piccoli edifici che hanno un valore storico come i tre su cui lavoreranno gli studenti»ha detto l’assessore Civati.

«Gli avanzi sul territorio sono una risorsa straordinaria – ha spiegato Crespi – non solo come luoghi disponibili per una nuova funzione, senza produrre altro consumo di suolo, ma anche come custodi di memorie e storie umane che andrebbero altrimenti disperse. Attraverso il loro riuso è possibile far riaffiorare dal tempo una città invisibile, quella che ciascuno sogna, ricorda, immagina, ma che sfugge all’attenzione conscia. Perciò l’idea di riportare in vita questi luoghi può essere una risposta di grande significato simbolico, anche se parziale dal punto di vista quantitativo, al tema delle politiche di recupero degli spazi dismessi nelle società postindustriali».