– È scomparso , 66 anni, storico medico condotto di Cuveglio. Sgomento e cordoglio in tutto il paese, ma anche in alcuni ambienti politici varesini. Valli era infatti noto e poteva essere considerato un punto di riferimento negli ambiti politici di estrema destra.
Valli, che a Cuveglio è stato medico per 40 anni, è stato trovato morto dalla collaboratrice domestica nella sua abitazione giovedì sera. Gli inquirenti stanno accertando l’accaduto, ma l’ipotesi più accreditata è che si sia tolto la vita.
«Gianantonio è stato un uomo eccezionale – dice , amico di lunghissima data, molto legato a tutta la famiglia Valli – Non voglio commentare le sue idee politiche, che molti non condividevano. Sottolineo però la sua grande coerenza,
tratto distintivo del suo carattere: non ha mai cambiato le sue convinzioni. Credo che per questo lui fosse, al di là dell’idea in sé, degno di stima, al contrario di chi, per pura convenienza, nasce di sinistra, poi passa alla destra per arrivare infine ad essere democristiano. Il dottor Valli, come tutti lo conoscono a Cuveglio, non è mai stato un uomo da compromessi».
Giglio lascia trasparire tutto l’affetto per l’amico e tutto il dolore per averlo perduto. «Era un uomo che ha vissuto tutta la sua vita nella più cristallina legalità: onesto, retto, e un grande professionista».
Tra l’altro amatissimo dai suo pazienti, che l’anno scorso, quando Valli fu protagonista di una campagna mediatica innescata da Repubblica per la sua vicinanza agli ambienti di estrema destra, insorsero in difesa del medico. Smentirono la presenza di un busto di Mussolini nel suo studio o di riviste di propaganda in sala d’attesa.
Di più: quando un’area politica propose di allontanare il medico condotto in conseguenza del proprio credo, i pazienti organizzarono una raccolta firme (250 in due giorni) per opporsi alla proposta: «Il dottor Valli – dissero – non si tocca. Le sue idee politiche sono affari suoi: è un grande medico e da 40 anni fa il bene di questa comunità. Deve restare al suo posto».
«Lui era il classico medico condotto di paese – riprende Giglio – I pazienti gli telefonavano di notte e lui correva, in pigiama, a prestare loro soccorso. Pazienti anche in gravi condizioni, che non chiamavano la guardia medica: chiamavano lui, perché di lui si fidavano. Ripeto, un grande uomo e un grande professionista. Tra l’altro con una cultura smisurata. Nella sua biblioteca ci sono centinaia di libri di storia, politica. Sapeva praticamente tutto».
Padre di due figli, e , Gianantonio Valli aveva da poco perso l’amatissima moglie . «Donna eccezionale – dice Giglio – per lui un sostegno insostituibile. Era un uomo che aveva una sola parola e un solo amore. Dopo la morte di Mina ha perso la voglia di vivere, gli è venuto a mancare qualcosa di fondamentale. La sua scomparsa è un dolore per tutti coloro che l’hanno stimato e gli sono stati amici, e sono tantissimi. La collettività con lui ha perso tantissimo»