– Un pezzo di storia è scomparso. Sabato le ruspe hanno “spazzato” via quella che da sempre è stata la sede della Cooperativa dei pescatori di Calcinate del Pesce, quel piccolo edificio che molti conoscevano come pescheria perché all’entrata, fino a qualche anno fa, c’era un negozietto dove veniva venduto il pesce appena pescato.
Al suo interno un’ampia cella frigorifera e una vecchia macchina del ghiaccio. Nel seminterrato i resti di un vecchio incubatoio alimentato dalle acque della “valle” (così era chiamato il torrente che scorre lì vicino). All’esterno, vicino alla cascina usata per il deposito delle reti , vi era anche una pompa di rilancio di acque nere provenienti dalle abitazioni a valle del collettore di depurazione. Nell’ampio prato antistante c’erano numerose barche di pescatori dilettanti che avevano così un luogo dove poter lasciare le loro imbarcazioni.
Al suo posto dovrebbe ora sorgere uno stabile delle stesse dimensioni, probabilmente a uso residenziale. La notizia però sta facendo il giro sul web e sono in tanti a ricordare la vecchia cooperativa.
«Ricordo ancora le vasche che servivano a contenere le anguille appena pescate» ricorda . Anche ripensa con affetto ai tempi d’oro della Cooperativa: «È stata venduta ad un privato 12 anni fa, pur continuando ad essere utilizzata dai pescatori di professione membri della cooperativa stessa». «Dopo la morte degli unici due pescatori di Calcinate, e e dello storico presidente di Cazzago – continua Rosa – l’immobile è passato ad altro privato (legato al campo di volo a vela Adele Orsi) che ne ha iniziato la ristrutturazione. Ho personalmente avuto in uso quei locali per circa 15 anni. Bei tempi».
Così, un altro pezzo di storia del nostro territorio è ormai scomparso e vive nella memoria di chi lo ha vissuto.
Ogni paese ha le sue tradizioni. In montagna come al mare, in collina come al lago. Ma spesso non bastano i racconti per tenere vivo il ricordo dei riti di un tempo. A Cazzago Brabbia, per esempio, l’amministrazione comunale ha attivato da poco un progetto per salvare una vecchia imbarcazione che non è
solo legno e remi, bensì anche testimonianza della gente di lago, in un tempo dove lo specchio d’acqua era centro di relazioni, lavoro, economia, gioie e soddisfazioni.
A Calcinate questo non è successo. «Al posto di valorizzare il territorio al posto di farne un’area didattica – commenta su Facebook nella pagina “Sei di Varese se…” – così che i nostri bimbi abbiamo un luogo tematico legato al lavoro all’ambiente ad un pezzo della nostra provincia, lo si tira giù. Poi ci lamentiamo che i nostri figli sono vuoti e non conoscono il territorio».