MALPENSA – Era stato annunciato e si è rivelato pure peggio del previsto, un vero incubo per i passeggeri che già dalle prime ore del mattino di oggi, domenica 4 giugno, si sono risvegliati con decine di voli cancellati. Ricordiamo che lo sciopero è stato indetto per l’intera giornata di oggi, e avrà ripercussioni su tutti gli scali aerei italiani, ma specialmente sullo scalo varesino l’adesione registrata è ai massimi livelli.
A protestare i dipendenti di diverse compagnie (tra tutte Air Dolomiti, Vueling, Emirates, American Airlines e Volotea), ma anche i controllori di volo Enav di Milano e Roma, i lavoratori del comparto aeroportuale e dell’indotto e il personale delle società di handling che da mesi tentano di farsi ascoltare sull’annosa questione del rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre sei anni.
D’altra parte è notizia dei giotni scorsi che a Malpensa ci sono addirittura lavoratori pagati 4 euro l’ora, come è emerso in occasione della cerimonia di riapertura del Terminal 2 martedì 30 maggio.
Le motivazioni dell’agitazione nelle parole di Renzo Canavesi della Cub Trasporti
Se prendiamo un salario di un sesto livello addetto al carico e scarico bagagli formato da contingenza e paga base all’ultimo aumento avvenuto a gennaio 2017 corrispondeva a 1482.68 euro lordi mensili», Se noi lo ricalcoliamo con i valori Istat ad aprile 2023 dovrebbe corrispondere a 1745.11 euro lordi mensili, ben 262.43 euro lordi in meno. Questo è la perdita del potere d’acquisto di un salario nel trasporto aereo. Inoltre vogliono ridurre le maggiorazioni sul lavoro notturno, e cancellare la tutela salariale per i lavoratori che si ammalano. Vogliono inoltre spostare risorse salariali dalla busta paga a fondi pensionistici privati. Come si può vedere dai tabelloni negli aeroporti di Milano l’adesione agli scioperi è altissima, significa che i lavoratori non accettano più sacrifici per favorire le compagnie aeroportuali.