Sergente Armenise, agli ordini. La squadra è a Chiavenna, i ritmi si alzano ed il sudore aumenta. Il ritiro in Valtellina è iniziato lunedì e, da qui fino all’inizio della stagione, il vero protagonista sarà Marco Armenise, il preparatore atletico dei biancorossi.
Per il nono consecutivo – Marco ‘esordì’ nella stagione della Lega Due – l’avvicinamento al campionato e quest’anno ai preliminari di FIBA Champions League sono gestiti da lui, vero “deus ex machina” di ogni preparazione e punto fermo anche del nuovo staff medico.
Assieme a lui, andiamo a scoprire i programmi di allenamento e la condizione dei biancorossi in queste prime settimane: «Per ora siamo molto contenti di quanto visto perché i ragazzi si stanno dimostrando carichi e pieni di partecipazione, sia quelli che stanno rientrando da problematiche muscolari che i giocatori nuovi che devono essere inseriti nel gruppo».
L’arrivo a Chiavenna ha portato con sé anche un aumento dei ritmi di allenamento: «Siamo passati dalla singola seduta alla doppia, con un conseguente aumento di intensità. Le impressioni per ora sono più che positive, noi contiamo sette settimane di preparazione più una di avvicinamento. Un paio saranno graduali per adattarci e prepararci sempre di più ai ritmi di partita, con l’arrivo della rosa completa. Il primo traguardo che dobbiamo raggiungere è il 27 settembre, per i preliminari di FIBA Champions League, da lì alla prima di campionato il passo è molto breve. La preparazione classica, in una situazione come la nostra, ritarderebbe molto il raggiungimento della migliore forma, per questo motivo dobbiamo integrare di più la parte fisica con quella tecnica, e ciò è possibile solo grazie alla disponibilità del coach e dello staff. Perciò abbiamo trasformato il lavoro a secco in spazi per lavorare sulla velocità e sulla forza per il recupero di problematiche fisiche che non si possono risolvere subito».
A proposito di problematiche fisiche, dunque, è naturale chiedere a Marco le condizioni di Daniele Cavaliero e di Luca Campani, reduci entrambi da interventi chirurgici durante l’estate: «Si sono operati per questioni che richiedono tre mesi per il ritorno all’attività completa. La preparazione è coincisa con il secondo mese, e con loro stiamo attuando un mix di tre lavori: si riduce la parte fisioterapica e si complementa con il lavoro fisico e, passo dopo passo, si introduce la parte tecnica. Questo riguarda soprattutto Cavaliero, che ha la spalla attualmente impossibilitata: lui sta recuperando molto bene, memore anche di quanto successo l’anno scorso. Stessa cosa per Luca, sta facendo del sacrificio su un ginocchio che sapevamo sarebbe stato delicato, creiamo situazioni sotto stress. Arriveranno entrambi nella migliore condizione». Da Cavaliero e Campani a Maynor, le sue ginocchia tengono in apprensione una tifoseria intera: «Lui aveva già fatto un programma di recupero, ma allenarsi in squadra è diverso, la richiesta muscolare e tendinea cambia. Lo abbiamo ritrovato proprio come lo avevamo lasciato, con la stessa leadership e la stessa voglia di fare. Sta facendo tutto il necessario per tornare in forma, lavoriamo sul rinforzo muscolare e sulla tolleranza ai carichi. É importante capire che, tanto più è rimasto fermo, tanto più è il tempo che servirà per portarlo al 100%, anche se lui ha un talento che gli permette di fare la differenza anche se non è al top. Noi dobbiamo accompagnarlo per arrivare al massimo della condizione, riducendo la possibilità di nuovi infortuni e recuperando la differenza muscolare tra le due gambe. Sta bene, deve recuperare tono muscolare ma ciò non gli impedisce di allenarsi con i compagni. Arriveremo al 27 con lui in ottima forma».