– “Adotta un capolavoro“. È il nome della nuova e pregevole iniziativa lanciata dal Museo della Collegiata di Castiglione che vede come protagoniste due opere quattrocentesche in cerca di sostegno economico per il restauro.
Negli ultimi anni il Museo della Collegiata di Castiglione Olona ha avviato un programma di restauro e valorizzazione del suo importante patrimonio di opere mobili. Se il museo è noto a livello internazionale soprattutto per gli affreschi di Masolino da Panicale, infatti, numerosi e raffinati sono anche gli oggetti che arricchiscono il percorso di visita. In effetti da tempo il Museo si sta muovendo con una serie di iniziative finalizzate alla valorizzazione di un patrimonio enorme e di grande importanza da ogni punto di vista.
«Tali risultati sono stati possibili grazie al sostegno di enti pubblici e sponsor privati – spiegano dal Museo – il cui ruolo a favore dei beni culturali diventa sempre più importante. Sono stati così restaurati i tre grandi corali di canto ambrosiano, quattro oreficerie scalate dal Quattrocento al Settecento e la raffinata lipsanoteca in avorio, il cui recupero è stato presentato in Collegiata poco prima di Natale».
Il processo di valorizzazione sta andando avanti. Oggi, infatti, altri due capolavori del Quattrocento sono in cerca di mecenati che ne sostengano il restauro: una è la tavoletta con l’Annunciazione attribuita al pittore fiorentino Apollonio di Giovanni, pittore vicino a Sandro Botticelli e a Filippo Lippi, come dimostra la tavoletta castiglionese, probabilmente un pannello di predella che apparteneva a un polittico non identificato.
La seconda opera è lo straordinario candeliere in bronzo appeso in Collegiata, straordinario non solo per la provenienza dal nord Europa, ma anche per articolazione e struttura decorativa, che lo rendono un esemplare eccezionale nel panorama europeo, con pochi paragoni dello stesso livello. Nel tempietto centrale sono collocate le statuette a tutto tondo della Madonna con Bambino e dei santi Stefano e Lorenzo, riconoscibili dagli strumenti del martirio. Dal tempietto partono i bracci che reggevano le candele, tutti ornati con la scena della Principessa, San Giorgio e il drago. L’obiettivo è rendere il museo sempre più prezioso agli occhi dei tanti visitatori che vi si recano per apprezzarne le bellezze uniche.