VARESE – Aumentano i prezzi degli affitti residenziali che a Varese hanno registrato il picco attualmente con un aumento del 4,85% rispetto al valore di un anno fa. Per una abitazione si può spendere meno se si scelgono i quartieri di Belforte e Valle Olona, dove gli affitti costano 8,40 Euro al mq al mese. I quartieri top invece sono quelli di Bobbiate, Schiranna, Capolago, Lissago, Calcinate, Cartabbia che, vicino al lago di Varese, vedono affitti intorno a 9,89 Euro al mq.
L’aumento degli affitti invero è legato più all’andamento generale del valore degli immobili, tipico di tempi di crisi nei quali l’immobile riveste maggiore attrattività, specialmente se in città. Si preferisce, quindi, risiedere a Varese e magari fare i pendolari per l’interland milanese per ragioni lavorative. A Milano, difatti, per affittare una abitazione ci vogliono di media 21,63 Euro mensili al mq, mentre a Varese ancora comunque meno della metà, con 9,73 Euro di media al mq, contro i 9,28 Euro al mq del marzo 2022.
Le parole di Flavio Azzena, segretario del Sunia, il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari
Dal nostro osservatorio notiamo che c’è un più alto aumento del canone di Saronno rispetto a Varese: con lo smart working, molte famiglie si sono spostate a Saronno, che dista 20 minuti da Milano, trovando più vantaggi anche per la qualità dell’ambiente, cosa che ha fatto lievitare gli affitti. In parte sta avvenendo la stessa cosa anche nel comune di Varese con la Svizzera.
L’aumento della pensione non è stato superiore al 7 per cento, cosa che significa che l’adeguamento Istat viene assorbito completamente dalla casa, cosa che mette ancora al centro il disagio sociale della mancanza di alloggi e politiche abitative serie e pubbliche. Anche a Varese e in provincia abbiamo troppi alloggi pubblici sfitti. Al di là dell’ottimo lavoro a Sangallo e al Montello, non vedo interventi qualificati.
E le parole di Orlando Rinaldi, segretario provinciale del Partito Socialista Italiano
In questo momento di gravi difficoltà economiche, di crisi energetica, di difficoltà per le famiglie a sopportare l’aumento del costo della vita , occorre pensare ad un serio programma di edilizia popolare. Paradossalmente, nella nostra città, l’istituto di edilizia popolare Aler possiede un considerevole numero di appartamenti vuoti e sfitti, da ammodernare, sistemare e rendere a norma per essere consegnati a chi ne ha bisogno e si trova in lista d’attesa.
Invitiamo l’ente a sviluppare un serio programma di investimenti ed interventi, piuttosto che lasciare un patrimonio immobiliare importante sia dal punto di vista economico che sociale, in stato di inattività. Ciò determina ulteriore perdita di valore e non garantisce neppure una piccola rendita d’affitto, pur con tariffe calmierate. In molti quartieri dove esistono le case popolari, San Fermo e Sangallo, ad esempio, molti appartamenti sono chiusi e addirittura murati per impedire che esterni possano occuparli. I socialisti invitano a fare i necessari investimenti per il recupero e adeguamento delle unità immobiliari e la giusta assegnazione ai cittadini in lista di attesa.