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I dipinti al primo piano sono stati interessati da un intervento di consolidamento, in attesa di essere sottoposti a un vero e proprio restauro.
Intervento preliminare
Quello appena ultimato è dunque un intervento preliminare, che ha salvato dall’usura del tempo la porzione ancora da recuperare di quello che rimane del ciclo di affreschi, in gran parte risalenti al periodo fra il XVI e il XVII secolo, ben descritti negli atti della visita pastorale compiuta dal cardinalenel 1622.
L’opera di conservazione, affidata al restauratore , ha consentito di fissare meglio al muro gli affreschi, attraverso iniezioni di malta a base di calce nei punti in cui l’intonaco si era parzialmente staccato. Sono state così messe al sicuro le pregevoli immagini, tra cui una Trinità, in parte perduta, e figure dell’Antico Testamento, mentre si distingue anche il volto di san, che visitò Cassano nel 1570.
Struttura in vista
All’intervento sugli affreschi si sono aggiunti i lavori necessari per porre rimedio ai danni provocati dall’umidità lungo la parete che si affaccia su via San Giulio. È qui che la rimozione dell’intonaco in cemento, l’ostacolo che impediva al muro di respirare, ha permesso di riportare alla luce l’arco d’accesso che immetteva nella cappella laterale di Sant’Antonio.
Arco murato a metà dell’Ottocento, quando la parrocchia, per pagare la costruzione dell’attuale chiesa, cedette il vecchio tempio al Comune, che lo trasformò in municipio, dividendolo in due piani e abbattendo, oltre all’abside, anche parte della parete nord, per allargare la strada.
La struttura riemersa resterà ben in vista, allo scopo di valorizzare ancor di più il gioiello rappresentato dall’ex chiesa o, meglio, delle ex chiese: la parrocchiale rinascimentale fu infatti costruita sulle rovine di un tempio più antico, risalente almeno al sesto secolo.n L. Rig.